Gli episodi di calima invernale sono più intensi dal 2020


Gli episodi di calima invernale sono più intensi dal 2020

Uno studio condotto dal delegato Aemet rivela che gli eventi di calima che si verificano tra ottobre e marzo durano il doppio rispetto al resto dei mesi

Quest’anno il governo delle Canarie ha emesso tre pre-allarmi per calima (le polveri sospese nell’aria), l’ultimo dei quali è stato dichiarato all’inizio di febbraio e è durato nove giorni. Sebbene sia necessario attendere la fine del mese per un riepilogo stagionale completo, è evidente che negli ultimi inverni, soprattutto dal 2020, c’è stata un’incremento dell’attività delle polveri nell’arcipelago, come spiega David Suárez, delegato della Meteorologia dell’Agenzia statale Aemet nelle Isole Canarie.

La situazione meteorologica mostra una certa costanza fin dall’inizio dell’anno, con cieli poco nuvolosi e temperature elevate causate dall’anticiclone localizzato nel Nord Africa. Le previsioni indicano che questo tempo continuerà. Sebbene oggi, giovedì, le temperature diminuiranno leggermente, è previsto un nuovo aumento a partire da venerdì e nel corso del fine settimana, secondo le previsioni della Aemet. E, con questo tipo di clima, è molto probabile che la calima tornerà a farsi vedere.

Suárez, che sta conducendo uno studio ancora non pubblicato sull’intrusione di polvere del Sahara nelle isole, afferma di aver analizzato 483 eventi di polvere verificatisi tra il 1 gennaio 1980 e il 31 marzo 2022. Dai dati raccolti emerge che i periodi più polverosi, che durano più giorni, nelle Isole Canarie si verificano soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio, e che inoltre, i casi che provocano una maggiore riduzione della visibilità, in media, si verificano anch’essi in febbraio.

Durante il passaggio da martedì a mercoledì, l’arcipelago ha subito un “episodio moderato” di foschia, come spiega Suárez, che ha ridotto la visibilità negli aeroporti delle isole orientali e a Tenerife Nord di sei o sette chilometri. Questo episodio è stato di “breve durata”, poiché già ieri ha iniziato a attenuarsi.

In una nota tecnica (35) dell’Aemet sulle polveri sahariane pubblicata nel 2021, sono stati analizzati 123 giorni con intrusione sahariana tra il 2010 e il 2017. In quel periodo, “la durata media degli episodi è stata di 4,7 giorni, mentre nei periodi da ottobre a novembre e da dicembre a marzo la durata media è stata di 3,7 giorni, e di 6 giorni nei periodi da aprile a settembre”. La durata massima registrata è stata di 8 giorni nel periodo ottobre-novembre nel 2017, di 9 giorni nel periodo dicembre-marzo nel 2013, di 8 giorni nel periodo aprile-maggio nel 2012 e nel 2011, e di 20 giorni nel periodo da giugno a settembre 2013.


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