Come e entro quanto tempo richiedere all’inquilino il risarcimento dei danni di un appartamento in affitto?


Come e entro quanto tempo richiedere all’inquilino il risarcimento dei danni di un appartamento in affitto?

La Legge non stabilisce un termine massimo per richiedere il risarcimento dei danni e restituire la cauzione all’affittuario, ma se trascorre più di un mese dalla consegna delle chiavi dovranno essere pagati gli interessi.

Quando scade il contratto d’affitto, si verifica uno dei momenti più temuti dalle parti coinvolte, ovvero il sopralluogo dell’abitazione e la restituzione, o meno, della cauzione.

A seconda dei danni e dei difetti causati, il proprietario può trattenere parte o l’intera cauzione e potrebbe anche richiedere un importo maggiore all’affittuario. Ma in quali casi e come richiedere il risarcimento dei danni?

I contratti di locazione sono regolati dalla Legge sulle locazioni urbane (LAU), che stabilisce che è obbligatorio consegnare una cauzione al momento della conclusione del contratto di locazione.

Sebbene tale importo venga aggiornato durante i primi 5 anni di contratto, da quel momento in poi dovrà essere aggiornato in ogni proroga fino a raggiungere un importo pari a una o due mensilità del canone in corso.

Una volta concluso il contratto e consegnate le chiavi, non esiste un termine massimo per la restituzione della cauzione, ma l’ideale è farlo il prima possibile, poiché la normativa dell’articolo 34.6 stabilisce che se trascorre più di un mese tra la consegna delle chiavi e la restituzione della cauzione, questa dovrà essere consegnata al locatario con i relativi interessi.

“Il saldo del deposito in contanti che dovrà essere restituito al conduttore al termine della locazione maturerà gli interessi legali trascorso un mese dalla consegna delle chiavi da parte del conduttore senza che detta restituzione sia stata resa effettiva.”

Come e entro quanto tempo richiedere all’inquilino il risarcimento dei danni di un appartamento in affitto?

La prima cosa da considerare è quali danni e difetti possono essere richiesti all’inquilino dopo la risoluzione del contratto. L’usura dovuta all’uso regolare dell’abitazione non equivale ai danni che possono essere rivendicati per uso improprio o negligenza da parte dell’affittuario.

Per poter reclamare, il proprietario dell’abitazione deve dimostrare che tali danni sono stati causati dall’inquilino e che non esistevano già nell’abitazione prima che l’inquilino la occupasse.

Si consiglia di allegare al contratto di affitto un allegato con l’inventario di tutti gli elementi della casa e dello stato in cui si trovano, possibilmente corredato anche di foto degli stessi. In questo modo, una volta terminato il soggiorno, sarà più semplice verificare i danni.

È importante sottolineare l’importanza di effettuare un’accurata verifica al momento della consegna delle chiavi per poter stimare l’entità del danno, soprattutto nei casi in cui il danno superi l’importo depositato a titolo di cauzione.

Dal portale immobiliare Idealista, inoltre, si raccomanda di seguire alcuni passaggi quando si effettua un sopralluogo in casa:

  1. Fatti accompagnare da un professionista immobiliare o da un testimone che possa confermare il danno.
  2. Documenta lo stato della casa con delle foto.
  3. Per situazioni più gravi, rivolgersi a un professionista che possa valutare il danno.

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