Errori comuni parlando spagnolo
Uso di “Por” e “Para”: Entrambi possono essere tradotti come “per”, ma hanno utilizzi specifici.
“Por” si usa per indicare la causa, il motivo o il mezzo, mentre “Para” indica scopo, destinazione o termine. Ad esempio, “trabajo por ti” significa “lavoro per te”, mentre “trabajo para ti” significa “lavoro per conto tuo”.
Confusione tra “Ser” e “Estar”: Entrambi significano “essere”, ma con sfumature diverse.
“Ser” è usato per caratteristiche permanenti, mentre “Estar” per condizioni temporanee. Ad esempio, “soy feliz” significa “sono felice” (caratteristica permanente), mentre “estoy feliz” significa “sono felice” in questo momento.
Genere e accordo: la sfida delle parole “Femminile” e “Maschile”
Il genere grammaticale in spagnolo può essere un vero grattacapo, molte parole maschili in italiano sono femminili in spagnolo
Falsi amici: parole ingannevoli .
Alcune parole spagnole sono simili a quelle della lingua italiana, ma hanno significati completamente diversi, li definiamo i falsi amici
Pronuncia: ‘B’ non è la stessa cosa di ‘V’!
La pronuncia è una delle sfide più grandi quando si impara lo spagnolo. Molti stranieri confondono i suoni della “b” e della “v”, poiché vengono pronunciati in modo simile in spagnolo
Pronomi oggetto diretti e indiretti
Il posizionamento e l’uso dei pronomi oggetto diretti e indiretti in spagnolo può essere complicato portando a errori nella costruzione della frase.
Evitare la paura dell’errore: l’importanza della pratica
Uno degli errori più comuni è la paura di sbagliare. Se vi sentite insicuri quando parlate e questa inibizione vi porta a parlare poco è il classico serpente che si morde la coda, potrebbe essere utile un corso di spagnolo
Omettere l’accento ortografico: L’accento può cambiare completamente il significato di una parola.
Ad esempio, “si” significa “sì”, mentre “sí” con l’accento significa “se”.
Uso dei tempi verbali: La conjugazione verbale è fondamentale in spagnolo. Ad esempio, confondere il passato dell’indicativo con l’imperfetto può alterare il significato di una frase.
Conoscere il contesto e l’azione svolta in un determinato momento aiuta a scegliere il tempo verbale appropriato.
Aggettivi possessivi: Gli aggettivi possessivi in spagnolo concordano in genere e numero con il sostantivo a cui si riferiscono.
Ad esempio, “mi casa” significa “la mia casa”, mentre “mis casas” significa “le mie case”. Presta attenzione alla concordanza di genere e numero.
Espressioni idiomatiche: Le lingue spagnola e italiana hanno molte espressioni idiomatiche simili, ma non sempre identiche.
Per esempio, “más vale tarde que nunca” è l’equivalente di “meglio tardi che mai”.
Il prefisso super
Uno dei prefissi più utilizzati in spagnolo
Se qualcosa ci annoia a morte è superaburrido.
Quando invece ci sembra fantastico, está superbién.
Se ci lascia senza parole è superfuerte.
Questo prefisso si scrive attaccato alla parola che precede, senza accento, senza trattino o spazio intermedio.
L’accento si aggiunge solo se si parla del supermercato: “Voy al súper.” (👉 Vado al supermercato)
Tú vs. tu
Tú, cuando va acentuado, es un pronome.
Senza acento es un possesivo
Vale a dire che tú, con l’accento, indica la persona con cui parliamo, mentre tu, senza accento, si riferisce a qualcosa che è proprio di quella persona o che le appartiene.
Sí vs. si
Quando è una congiunzione, come in “Si fuera rica…” (Se fossi ricca…) o quando fa riferimento alla nota musicale, si non ha l’accento.
Se si tratta di un pronome personale, come in “A sí misma” (👉 A se stessa), o se è usato per affermare qualcosa, come in “Sí, claro” (Sì, certo), si scrive con l’accento.
Ti
Ti non ha MAI l’accento. Il motivo è semplice e logico: è impossibile confondere questo pronome con un aggettivo possessivo (mí, invece, può confondersi con mi). “¡Deja de ponerle tilde a ti, estás quedando mal con todo el mundo!”
Aún vs. aun
Aún ha l’accento quando è possibile sostituirlo con todavía, mentre si scrive senza l’accento quando è intercambiabile con incluso, también, hasta o (ni) siquiera. “
Si no vs. sino
Qual è la differenza tra si no e sino?
Ecco uno degli errori più comuni in spagnolo: quando si scrive tutto attaccato e quando separato?
Si no si scrive usando due parole quando vogliamo esprimere una condizione: “¿Habrá música?” (Ci sarà musica?) “Si no, no voy.” (Se no, non vado.)
Sino si scrive tutto attaccato, invece, quando si usa per contrapporre un’idea positiva a una negativa: “No lo digo yo, sino la RAE.” (Non lo dico io, ma la Real Academia Española.)
Ay, hay, ahí
L’h, essendo muta, come in italiano, è la ragione che si nasconde dietro uno degli errori più comuni in spagnolo, quantomeno per quanto riguarda l’ortografia: uno dei casi più frequenti è quello tra ay, hay e ahí.
Ay è un’interiezione che denota sorpresa, paura o dolore: “¡Ay, qué daño!” (Oh, che male!)
Hay è una forma del verbo haber e significa esserci, esistere: “¡Hay un perro en la oficina!” (C’è un cane in ufficio!)
Ahí è un avverbio di luogo: “Está ahí mismo, a la vuelta de la esquina.” (È proprio lì, dietro l’angolo.)
Echo vs. hecho
Hecho è il participio passato del verbo hacer (fare, realizzare): “La cena está hecha.” (La cena è preparata.)
Echo, invece, è la prima persona singolare del verbo echar, in questo caso echar de menos significa sentire la mancanza.
Haber vs. a ver
Haber è un verbo che, come abbiamo già detto in precedenza, significa esserci o esistere. “Debe haber alguien.” (Ci deve essere qualcuno.)
A ver, invece, unisce la preposizione a e il verbo ver (vedere, esaminare): “A ver quién hay.” (Vediamo chi c’è.)
Pertanto, la frase “Haber si quedamos” è un orrore ortografico grave.
Un trucco per non confonderli? Provate a sostituirli con “veamos”.
“A ver quién hay.” (Vediamo chi c’è.) (Veamos quién hay SI)
“Debe haber alguien.” (Ci deve essere qualcuno.) (Veamos alguien NO)
Errori comuni parlando spagnolo