Pagare le Tasse


Tasse

Pagare le Tasse a Tenerife

Tenerife NON è un “Paradiso Fiscale” e NON è  inserita nella “Black List” utilizzata da parte di tutte le Autorità e Funzioni competenti in materia di fiscalità. L’applicazione di meccanismi che prevedono deduzioni fiscali per le piccole realtà imprenditoriali che avranno la facoltà di poter reinvestire la maggior parte di quanto si dovrebbe versare al fisco fino ad arrivare con particolari requisiti da soddisfare (ZEC) ad una tassazione pari al solo 4%, sono le migliori condizioni a livello Europeo con le tutte le garanzie relative.  Ulteriori sulle aliquote 

L. 29 settembre 1980, n. 663. Ratifica ed esecuzione della convenzione tra l’Italia e la Spagna per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito come anche per prevenire le evasioni fiscali, con protocollo aggiuntivo, firmata a Roma l’8 settembre 1977 (S.O. alla Gazz. Uff. n. 292 del 23 ottobre 1980). (Entrata in vigore il 24 novembre 1980).

Per quanto sopra il cittadino Italiano residente in Spagna, Canarie incluse, sara’ quindi soggetto alla tassazione locale (e conseguenti dichiarazioni fiscali) e non a quella Italiana.
Medesima tutela, appunto per prevenire la doppia tassazione, viene garantita al cittadino Italiano NON residente in Spagna (Canarie incluse) ma con interessi economici nel territorio Spagnolo.

A seconda del profilo assunto (cittadino Italiano residente o NON residente in Spagna) si dovranno adempiere a delle dichiarazioni nei confronti dell’Italia finche’ si manterrà’ lo status di “Cittadino Italiano”.

Pagare le Tasse Modello 100

La Spagna richiede il modello a Maggio e Giugno, anche se permette iniziare la presentazione dal 24 di Aprile se si fa telematicamente.

Devono presentare il Modello 100 Tutte le persone residenti in Spagna, di qualunque nazionalità siano oltre ad alcuni non residenti in casi speciali. Sono esentate dalla presentazione le persone che hanno avuto nell’anno precedente solo redditti da lavoro o pensione non superiori a 22.000,00 €, se erogati da un unico datore di lavoro o ente, e non superiori a 11.200,00 € se erogati da più referenti. Vi sono altri soggetti che sono esentati se hanno avuto solo redditi di basso importo da verificare caso per caso

Un contribuente che non è obbligato a presentare la dichiarazione, a volte potrebbe essere interessato a farlo per potere detrarre alcuni costi e ottenere così un rimborso delle trattenute subite. Faccio notare che in Spagna molti redditi, da dipendente, da attività economica, gli interessi bancari, alcuni immobiliari e altri, sono soggetti a trattenute fiscali. Molto spesso, una volta presentata la dichiarazione e aggiunte le detrazioni, come risultato scopriamo di avere subito trattenute superiori al dovuto e quindi di avere diritto a un rimborso.

Una volta ottenuta la somma di tutti i redditi prodotti, si opera un adeguamento dell’importo in rapporto alla situazione particolare del contribuente. Avrà una riduzione di base di 5.151,00 € che si incrementerà dopo i 65 anni, oltre a riduzioni per i famigliari a carico. Ad esempio, si potranno detrarre 1.836,00 € per il primo figlio e 918,00 € per un genitore ultrasessantacinquenne

A questo punto si ottiene il reddito netto e si applicano le detrazioni che sono dei correttivi del reddito. Si tratta di costi sostenuti per la prima casa, cioè per acquisto, costruzione o accantonamento per la sua futura acquisizione, donazioni per beneficenza o eventi fatte a Enti Pubblici e Associazioni nonchè accantonamenti e investimenti per attività impresariali. Su quest’ultimo punto vorrei accennare al fatto che Canaria, per la sua condizione di estrema periferia d’Europa, permette deduzioni importanti

Altra detrazione molto interessante è quella per l’affitto della casa di residenza. Il fisco autorizza a recuperare fino al 10,05 % dell’importo annuale pagato. Questo è una dei motivi per cui consiglio, anche a chi ha un solo redditto, di provare a fare la dichiarazione: potrebbe ottenere un rimborso che, ricordo, in Spagna si riceve spesso entro 15 giorni dalla richiesta. Le spese mediche non sono, invece, scaricabili.

Non è obbligatorio rivolgersi a un commercialista però è consigliabile quando una persona ha una o più attività economiche, ma in questo caso sono quasi sempre già seguiti. I lavoratori e le persone con piccoli redditi possono approfittare dell’ottimo servizio che mette a disposizione il fisco spagnolo, Hacienda, che è uno degli Enti Pubblici più grandi di questo Stato e che riunisce i corrispettivi servizi italiani dell’Anagrafe Camerale, della Direzione Generale delle Entrate, dell’Ufficio Iva e di Equitalia, possiede una pagina web vastissima e completa. Addirittura fornisce ai contribuenti una minuta della loro dichiarazione.

Le persone possono, con pochi clic e un cellulare, accettare o modificarla senza muoversi da casa. Per chi non si sente tranquillo con l’informatica, basta un colpo al 901 223 344 per fissare un appuntamento e ritrovare presso gli uffici di Hacienda, un impiegato che, gratuitamente, l’aiuterà a confezionare la sua dichiarazione dei redditi.

Per pagare le tasse Bisogna presentarsi in banca con il modello 100 compilato o va domiciliato per via telematica. È possibile dividere l’imposta in due rate, 60% a Giugno, 40% a Novembre, senza costi aggiuntivi. Per chi lo desidera, può richiedere un dilazionamento fino a dieci rate, pagando però un piccolo interesse.


Pagare le Tasse Il modello 720

si tratta di una dichiarazione informativa. Tutti i cittadini stranieri che hanno la residenza in Spagna, ogni anno fra Aprile e Giugno devono dichiarare i loro redditi dell’anno precedente al fisco spagnolo, siano essi prodotti in Spagna o in altri Paesi. Su questi redditi pagheranno le imposte in base alle leggi spagnole e agli accordi bi-laterali. Questo nuovo modello obbliga queste persone a dichiarare il patrimonio al 31 Dicembre posseduto fuori dai confini spagnoli.

Mentre i limiti minimi per presentare la dichiarazione dei redditti sono relativamente bassi e, a volte, conviene presentarla anche se si hanno redditti inferiori a tali importi, il modelo 720 obbliga a dichiarare non i redditti, ma il patrimonio all’estero di cui abbiamo il possesso o anche solo la gestione in certi casi. Tenuto conto che la maggior parte di chi si è trasferito in Canaria, spesso ha già venduto tutto in Italia e che vanno dichiarati i beni divisi in tre gruppi, ognuno dei quali superiori a 50.000,00 €, resta ben poco da dichiarare

I in tre gruppi: i beni all’estero possono essere di tipo immmobiliare, di disponibilità di contanti (conti correnti di cui il dichiarante sia titolare o anche solo autorizzato) o finanziari (assicurazioni vita, fondi, azioni, pensioni, rendite varie, ecc).

Per ogni gruppo è necessario che la somma dei beni posseduti sia superiore a 50.000,00 €. Quindi una persona potrebbe essere obbligata a presentare i beni di un gruppo, ma non degli altri perchè non supera il minimo previsto. A questo proposito, occorre precisare che il minimo si raggiunge indipendentemente dalla percentuale di possesso.
Una persona che possiede il 25% di un immobile che vale 100.000,00 €, è proprietaria di solo 25.000,00 €, però deve dichiararlo lo stesso, perchè il bene supera il minimo. Per chiarezza dovrà comunicare che ne possiede solo il 25%.

Quando si presenta Il modello 720

Entro il 01 di Gennaio e il 31 di Marzo va presentata esclusivamente per internet. Dopo non si presenterà più, a meno che non vi siano variazioni nel patrimonio superiori a 20.000,00 € per gruppo. Per capirci, il dichiarante dell’esempio precedente ha dichiarato il possesso di questo immobile e non farà più dichiarazioni fino a che non venda tale proprietà.

Si tratta di un modello informativo e non produce tasse o imposte. Anzi, da un certo punta di vista, ritengo che protegga il contribuente, esempio: Un nostro connazionale residente in Canaria che vendeva la sua casa in Italia e trasferiva i suoi soldi nel conto corrente della sua banca spagnola, fino ad oggi poteva essere soggetto ad accertamento fiscale. Spagna, come tutti i Paesi oggigiorno, diffida di contante che proviene dall’estero, temendo provenga da paradisi fiscali o fondi neri.

Con questo strumento, noi stranieri residenti dichiariamo in anticipo qual è il nostro patrimonio all’estero e come si modifica. Eventuali trasferimenti di contanti saranno automaticamente scartati dal rischio di ricligaggio.

Bisogna essere residenti per presentare questo modello, ogni persona può scegliere solo un Paese in cui esserlo, perchè questo deve farsi carico degli aspetti sociali de suoi abitanti (detrazioni fiscali, aiuti, esenzioni, assistenza sanitaria, ecc.).

Negli altri Stati possiamo essere propretari di beni però non abbiamo diritto a nessun tipo di aiuto sociale. Sulla spinta delle crisi attuale, i Paesi hanno aumentato i controlli per evitare che le persone approfittino dei vantaggi di dichiararsi residenti in più Paesi. Il modello 720 è uno degli strumenti messo in atto da Spagna per spingere le persone a definire con chiarezza il luogo di residenza.

Che succede a chi non presenta questo modello 720

Proprio per confermare quanto detto nel paragrafo precedente, Spagna, in completa controtendenza con quanto ci ha abituato fino ad oggi, imporrà sanzioni molto importanti per la mancata o ritardata presentazione di questo modello. La Legge parla di un minimo di 10.000,00 € per ogni gruppo di beni non dichiarato e di un minimo di 1.500,00 € per farlo in ritardo. Direi proprio che non vale la pena rischiare



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