I suoni tipici della lingua spagnola


I suoni tipici della lingua spagnola

La lingua spagnola è caratterizzata da una serie di suoni distintivi che contribuiscono alla sua fonetica. Ecco alcuni degli elementi chiave:

  1. Vocali:
    • Le vocali spagnole sono chiare e distinte. Ci sono cinque vocali principali: a, e, i, o, u.
    • La pronuncia delle vocali è coerente e non subisce significative variazioni a seconda del contesto, a differenza di alcune altre lingue.
  2. Consonanti:
    • La “r” in spagnolo è spesso un suono vibrante multiplo, noto come “erre” vibrante, che è caratteristico e può variare leggermente in diverse regioni di lingua spagnola.
    • La “j” e la “ll” sono spesso pronunciate come una sorta di suono gutturale, noto come “jota”.
  3. Dittonghi:
    • La lingua spagnola contiene dittonghi, che sono combinazioni di vocali che formano un unico suono. Ad esempio, la combinazione “ie” in “tierra” forma un dittongo.
  4. Accenti:
    • La lingua spagnola è una lingua tonale, il che significa che alcune parole portano l’accento su una particolare sillaba. Questo può influenzare la pronuncia e il significato delle parole.
  5. Nasali:
    • A differenza di alcune lingue, lo spagnolo non ha suoni nasali distintivi. Le nasali spagnole sono assimilate al suono circostante, e non ci sono consonanti nasali come in francese o portoghese.
I suoni tipici della lingua spagnola

I suoni tipici della lingua spagnola

C ha due suoni diversi.

– Il primo è un suono FORTE (simile alla K) , con le vocali AOU.

Per esempio: casa, cosa, cuadro (‘ka sa, ‘ko sa, ‘kwa ðro)

– Il secondo è un suono DOLCE , con la vocale E o I.

Q: 

questa lettera serve solo per la E e per la I, precedute da una U che non si pronuncia.

Per esempio: queso, quizás (‘ke so, ki‘)

ha ugualmente due suoni diversi.

– Un suono DURO con le vocali AO e U

Per esempio:  gato, guerra, guapo (gato, gera, guapo)

– Un suono DEBOLE con le vocali E, I. 

Per esempio: Gente, Gitano (xen̪te, xitano)

CH

Per pronunciare il suono CH, bisogna semplicemente pensare che al posto della H ci sia una I. In questo modo, riuscirete a imbrogliare la vostra mente abituata al suono duro dell’italiano (CH è sempre seguito da E e I e suona come una K)
esempio Muchacho (“muciacio”), chorizo (“ciorizo”) e churro (“ciurro”).

LL

Il suono LL così come viene pronunciato in spagnolo, non ha un vero e proprio corrispettivo nella fonetica italiana. Per rendere le cose più semplici, immaginate che al posto della prima L ci sia una I da pronunciare in modo “liquido”: la parola llámame, quindi, suonerà più o meno come “iámame”.

J

Per tradurre questo suono in italiano, useremo una H e, per una volta, la pronunceremo in modo aspirato (come avevo fatto io con “jornalista”). Jamón… “HHHAMÓN”!

RR

La R si arrota, proprio come in italiano, anzi di più. Questo dovrebbe venirci piuttosto bene.

Z

La zeta, si pronuncia come una TH o come la C (dolce)
Per esempio: zapato, zorro, zumo (sapato, soro)


Lingua/ Idioma/ Language»