318 anni dall’eruzione del vulcano Trevejo o Garachico
Dal 5 al 14 maggio saranno 318 anni dall’eruzione del vulcano Trevejo o Garachico. Ha cambiato la mappa fisica, economica, politica e demografica dell’isola di Tenerife.
La eruzione del vulcano Trevejo, nota anche come eruzione del vulcano Arenas Negras, si è verificata dal 5 al 14 maggio 1706, a circa 8 chilometri a sud della Villa di Garachico, nel nord dell’isola di Tenerife, Spagna. Questo evento vulcanico ha devastato l’antico porto di Garachico, che era il principale porto commerciale dell’isola in quel periodo, segnando così la fine della sua epoca dorata.
Nei secoli XVII e XVIII, il porto di Garachico era un importante centro commerciale, facilitando lo scambio di merci con America ed Europa, principalmente vino e zucchero. Fondata dal banchiere genovese Cristóbal de Ponte dopo la conquista di Tenerife nel 1496, la Villa di Garachico era una località prospera, caratterizzata dalla sua architettura signorile e prestigiosa.
L’eruzione avvenuta nella notte del 5 maggio 1706 ha provocato l’esplosione del vulcano Trevejo, innescando il flusso di lava verso il mare attraverso un burrone ripido dovuto alla topografia dell’isola. Questo evento catastrofico ha raso al suolo la Villa e, in particolare, il suo porto, seppellendolo completamente sotto i flussi di lava. Sette colate di lava sono scese lungo il pendio, distruggendo gran parte della città nel loro percorso.
Anche se la descrizione dell’evento da parte della scrittrice vittoriana Olivia Stone suggerisce una scena apocalittica, è importante sottolineare che l’eruzione non ha causato la distruzione totale della città. Fortunatamente, non ci sono state vittime umane, poiché la popolazione è riuscita a rifugiarsi in tempo.
Le conseguenze dell’eruzione del vulcano Trevejo sono state significative sia dal punto di vista economico che sociale. Anche se non ci sono state perdite umane, l’evento ha colpito profondamente lo sviluppo storico, economico e artistico di Garachico, seppellendo il suo porto e numerose opere architettoniche. La chiesa parrocchiale della Villa, la Chiesa di Santa Ana, è miracolosamente sopravvissuta alle colate di lava, ma ha subito danni dal calore, rendendo necessaria la sua ricostruzione tra il 1714 e il 1721. Altri edifici colpiti includono i conventi di San Diego, Santa Clara e San Francisco, così come la residenza del Conte di La Gomera.
Dopo il disastro naturale, i commercianti hanno optato per utilizzare il porto di Puerto de la Cruz, relegando Garachico a un piccolo porto di pescatori. Ciò ha comportato la sospensione del commercio internazionale della Villa, contribuendo alla sua graduale decadenza.
Lo studioso rumeno Alejandro Cioranescu ha paragonato l’eruzione del vulcano Trevejo e le sue conseguenze con “La Pompei canaria”, evidenziando così l’entità dell’impatto di questo fenomeno vulcanico nella storia di Tenerife.