Tenerife attivato superlaser nel Osservatorio del Teide


Tenerife attivato superlaser nel Osservatorio del Teide

Si lavora su un prototipo che utilizza uno dei laser per l’ astronomia più potenti al mondo

All’avvicinarsi dell’alba, un fascio laser di colore arancione squarcia il cielo. Impossibile non notarlo tra le strutture bianche dell’Osservatorio del Teide, che si ergono a quasi 2400 metri di altitudine sull’isola di Tenerife. Questo raggio rappresenta una delle prime attivazioni di un prototipo sviluppato nell’ambito di due progetti internazionali: ALASCA e CaNaPy.

Il laser in questione è uno dei più potenti mai creati per l’astronomia, con una potenza che può superare i 70 watt. Tuttavia, la sua peculiare caratteristica non risiede solo nella sua potenza. “In queste notti stiamo testando uno strumento che ha avuto origine presso l’Osservatorio Astronomico di Roma a Monte Porzio Catone”, spiega Mauro Centrone, tecnico di ricerca dell’INAF-OAR e membro del team di esperti coinvolto nell’attività. “Questo strumento ha un duplice scopo: migliorare la comunicazione con i satelliti geostazionari e ottimizzare le prestazioni astronomiche dei grandi telescopi. Dopo un lungo lavoro di sviluppo, lo abbiamo trasportato qui e finalmente cercheremo di valutarne il comportamento”.

Il prototipo è stato collocato nell’Optical Ground Station dell’Agenzia Spaziale Europea, in una struttura isolata dall’esterno per evitare qualsiasi contaminazione da polvere. Esso è collegato a un telescopio con un diametro di un metro, utilizzato sia per propagare il fascio laser sia per ricevere i segnali inviati in risposta dai satelliti.

Come altre apparecchiature simili basate sull’ottica adattiva, il laser crea una stella artificiale nel cielo, fungendo da punto di riferimento per misurare la turbolenza atmosferica. Questa informazione è fondamentale per migliorare la qualità delle immagini astronomiche. Questo è l’obiettivo principale del progetto CaNaPy, coordinato dall’European Southern Observatory. “Si tratta di un’innovazione unica”, afferma il project manager Felipe Pedreros Bustos dell’ESO. “Stiamo esplorando nuove direzioni con una configurazione completamente nuova. Ci aspettiamo progressi significativi”.

Riducendo gli effetti negativi della turbolenza atmosferica, è possibile migliorare anche la precisione di puntamento dei satelliti. Il prossimo passo, al centro del progetto ALASCA, è quindi quello di poter scambiare dati ad altissima velocità con oggetti in orbita, sia nella luce visibile che nell’infrarosso.

“Il vantaggio della comunicazione ottica risiede nella capacità di trasmettere una grande quantità di dati attraverso un unico canale”, spiega Roberto Biasi, CTO di Microgate, l’azienda di Bolzano che guida le attività legate alle telecomunicazioni. “Rispetto alla comunicazione radio convenzionale, abbiamo il vantaggio di una banda molto più ampia. Questo potrebbe portare a significativi vantaggi nel broadcasting televisivo e nella raccolta dati dai satelliti in orbita bassa, che continuamente accumulano un gran volume di informazioni. Naturalmente, ci sono anche svantaggi: la comunicazione ottica non funziona in presenza di nuvole, un aspetto da considerare attentamente”.

I test in corso prevedono il dialogo con il satellite ALPHASAT dell’ESA. La connessione è stata già stabilita e ora sarà valutata la velocità di trasferimento dei dati raggiunta. Nel frattempo, continueranno gli sforzi per migliorare l’ottica adattiva. Il raggio laser arancione continuerà a squarciare il cielo nei mesi a venire.


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