Tutte le Isole Canarie si sono unite alle proteste del 18M
Canarie: il 18 maggio nuove manifestazioni contro il modello turistico attuale. Cresce il movimento popolare “Canarias tiene un límite”
Dopo la straordinaria partecipazione popolare alle manifestazioni del 20 aprile 2024, il malcontento verso il modello turistico vigente nelle Isole Canarie continua a crescere. Il movimento sociale Canarias tiene un límite ha annunciato una nuova ondata di proteste per sabato 18 maggio 2025, con manifestazioni previste in quasi tutte le isole dell’arcipelago, ad eccezione, per ora, di La Gomera e La Graciosa.
Un grido collettivo contro la saturazione turistica
Le organizzazioni promotrici denunciano il mancato ascolto delle richieste espresse ad aprile, sostenendo che le istanze della popolazione sono “cadute nel vuoto”. Tra le principali rivendicazioni figurano:
- Una moratoria sul turismo, per fermare l’espansione indiscriminata del settore;
- L’introduzione di un’eco-tassa, per contenere l’impatto ambientale e redistribuire i benefici economici;
- Una legge sulla residenza, volta a regolamentare l’accesso e la permanenza di nuovi residenti, soprattutto legati alla speculazione immobiliare;
- Una maggiore tutela delle aree naturali, mediante controlli più stringenti e gestione sostenibile;
- La cancellazione di megaprogetti urbanistici e turistici, percepiti come dannosi per il territorio e il tessuto sociale locale.
Esempi emblematici di questi progetti sono lo sviluppo turistico di Cuna del Alma a Tenerife, la costruzione del treno del sud a Gran Canaria, il nuovo hotel da 1.200 posti a Meloneras, il parco acquatico Siam Park, la stazione di pompaggio Chira-Soria e la controversa città del cinema Dreamland, inizialmente proposta a Fuerteventura ma poi bloccata grazie alla mobilitazione civile.
Gran Canaria si unisce ufficialmente alle proteste
La piattaforma Canarias tiene un límite ha confermato nei giorni scorsi l’adesione di Gran Canaria alla mobilitazione. La manifestazione principale dell’isola si svolgerà a Las Palmas, con partenza prevista alle ore 11:00 presso l’Auditorium Alfredo Kraus.
I promotori locali hanno dichiarato che l’isola “sta subendo le conseguenze dirette di un modello predatorio che sfrutta le risorse naturali e sociali per alimentare un turismo di massa insostenibile”. In particolare, viene criticata l’approvazione nel 2022 del nuovo Piano di Sviluppo Insulare, che prevede la creazione di oltre 129.000 nuovi posti letto turistici, ritenuti incompatibili con le dichiarazioni istituzionali di transizione ecologica e sostenibilità.
Critiche anche alla transizione energetica: “non basta essere rinnovabili”
Oltre al turismo, le piattaforme contestano l’attuale modello di transizione energetica nelle Canarie. Secondo i manifestanti, gli investimenti in impianti di produzione rinnovabile vengono realizzati su suoli agricoli, rurali o protetti, trascurando soluzioni più sostenibili come l’utilizzo di superfici già antropizzate (tetti, zone industriali dismesse, aree urbane).
La critica si basa su un principio di equilibrio tra ecologia e sviluppo: “non basta che l’energia sia rinnovabile, deve essere anche sostenibile dal punto di vista territoriale e sociale”.
Nessuna deriva xenofoba: il movimento chiarisce la propria posizione
Uno degli aspetti che Canarias tiene un límite ha voluto chiarire con forza è il carattere non discriminatorio del movimento. “Quando parliamo di limiti – spiegano – non ci riferiamo alle persone, ma alla crescita incontrollata e alla privatizzazione del territorio per fini speculativi”.
Il movimento ribadisce il proprio impegno per la solidarietà internazionale, sottolineando il diritto alla mobilità umana e alla protezione dei popoli in fuga da guerre, povertà o disastri climatici: “La solidarietà tra i popoli è essenziale”.
Programma delle manifestazioni isola per isola
Fino ad ora, sono state confermate manifestazioni in Tenerife, Lanzarote, Fuerteventura, El Hierro, La Palma e, più recentemente, Gran Canaria. Di seguito, il dettaglio dei punti di ritrovo:
- Tenerife: partenza alle ore 11:00 da Plaza Weyler, Santa Cruz.
- Lanzarote: due punti di ritrovo, presso il Kiosco de la Música di Arrecife e il Cabildo Insular.
- Fuerteventura: corteo da Calle 1º de Mayo, Puerto del Rosario, fino a Plaza de la Iglesia.
- El Hierro: manifestazione in Calle Doctor Quintero de Valverde, davanti all’Assessorato al Turismo.
- La Palma: partenza da Plaza de la Alameda verso il Cabildo Insular di Santa Cruz de La Palma.
- Gran Canaria: partenza dall’Auditorium Alfredo Kraus, Las Palmas, ore 11:00.
Al momento, non risultano eventi annunciati a La Gomera e La Graciosa. Tuttavia, in occasione della protesta del 20 aprile, La Gomera aderì all’ultimo momento, organizzando un evento partecipato da circa 300 persone. Anche a Caleta de Sebo, capoluogo di La Graciosa, si registrò un segnale di dissenso attraverso la lettura pubblica di un manifesto critico verso la gestione delle aree naturali protette.
Tutte le Isole Canarie si sono unite alle proteste del 18M