Sovraffollamento e se il problema non fosse il turismo?


Sovraffollamento e se il problema non fosse il turismo?

Javier Cabrera, il presidente della Confederazione delle imprese delle Isole Canarie (CEST), esprime dispiacere per il conflitto che coinvolge un settore dell’economia che costituisce il 35% del Prodotto Interno Lordo (PIL) delle isole e contribuisce al 40% dell’occupazione locale.

Gli imprenditori sottolineano che la popolazione delle Isole Canarie è aumentata di oltre mezzo milione di individui nei precedenti 25 anni.

Il Consiglio di Amministrazione del Circolo degli Imprenditori e dei Professionisti del Sud di Tenerife (CEST) esprime preoccupazione per l’identificazione del settore turistico come principale responsabile dell’insufficienza dei servizi e delle infrastrutture dell’isola nel soddisfare le esigenze dei residenti. Questa constatazione è motivo di rammarico per l’organizzazione, che invita alla riflessione per evitare un “attacco sociale” al settore del turismo.

Javier Cabrera, presidente dell’organizzazione e figura chiave nel mondo degli affari, manifesta il suo dispiacere per la situazione. Il settore turistico, che rappresenta il 35% del PIL e genera il 40% dell’occupazione locale, suscita la sua preoccupazione, considerando che occupa solo il 5% della superficie delle isole. Cabrera sottolinea che oltre la metà del territorio è protetto e si rammarica per gli attacchi personali rivolti a molti turisti che visitano le Canarie.

Riguardo alla prossima manifestazione in tutte le isole, Cabrera afferma che le motivazioni che spingono le persone a protestare sono condivise dalla stragrande maggioranza degli abitanti di Tenerife e riguardano l’intera comunità. L’organizzazione imprenditoriale si impegna a far sentire la voce della società del sud di Tenerife presso le autorità, cercando soluzioni efficaci per migliorare il benessere della comunità.

Cabrera evidenzia l’incremento della popolazione delle Canarie di oltre mezzo milione di persone negli ultimi 25 anni, soprattutto nei comuni del sud come Adeje e Granadilla de Abona, dove la popolazione è cresciuta rispettivamente del 268% e del 185%. Tuttavia, le infrastrutture non hanno seguito questa crescita.

Nel corso degli anni, il CEST ha sostenuto la necessità di alloggi, nuovi sistemi di mobilità, servizi adeguati e modernizzazione nella gestione delle risorse idriche come principali richieste. Secondo il consiglio di amministrazione, questi problemi, che generano una sensazione di sovraffollamento, non sono direttamente correlati all’afflusso turistico sull’isola.

Cabrera sottolinea che la maggior parte delle difficoltà che preoccupano i residenti di Tenerife derivano dalla crescita demografica così rapida che i servizi non sono riusciti ad evolversi allo stesso ritmo. Egli ribadisce l’importanza di non demonizzare un settore che costituisce la base del sistema produttivo locale.

Infine, il CEST invita i cittadini a una riflessione approfondita sulle cause delle proprie rivendicazioni, auspicando di essere un attore chiave del cambiamento per migliorare la situazione attuale dell’isola e incoraggiando tutti coloro che si sentono coinvolti nella causa a seguire lo stesso approccio analitico nella ricerca di soluzioni.


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