L’addio alla Raffineria entra nella sua terza fase


L’addio alla Raffineria entra nella sua terza fase

Con la conclusione di questi lavori e la decontaminazione del terreno, sarà possibile avviare la fase di costruzione del progetto Santa Cruz Verde, il cui completamento è previsto entro il 2030.

Gradualmente, i tempi stabiliti stanno venendo rispettati per consentire a Santa Cruz de Tenerife di recuperare l’area precedentemente occupata dall’industria più importante mai insediata nel comune, la quale ha rappresentato una fonte di occupazione e ricchezza per i suoi abitanti per decenni.

La raffineria, localizzata alla periferia della capitale di Tenerife, gestita dalla Compagnia Petrolifera Spagnola, SA (Cepsa), è stata inevitabilmente inglobata in una città con limitazioni territoriali che permettono espansioni solo verso sud-est. I progressi tecnologici e i problemi di inquinamento hanno portato alla chiusura di questo impianto di trattamento degli idrocarburi, il primo del suo genere in Spagna.

Le fasi di smantellamento includono la rimozione dell’unità Merox e della torre di raffreddamento, la demolizione dei serbatoi di petrolio greggio 508, 509 e 510 e, attualmente, lo smantellamento delle unità visbreaker, Idrodesolforazione 1, Cotesa, Central Térmica e della pianta di demineralizzazione.

Il sindaco di Santa Cruz de Tenerife, José Manuel Bermúdez, ha confermato che il processo di smantellamento e decontaminazione della raffineria è in corso, sottolineando la complessità e la lentezza del processo. Tuttavia, ha ribadito che i progressi continueranno per realizzare Santa Cruz Verde 2030, una nuova città sostenibile a Santa Cruz de Tenerife.

La Storia

Il 26 settembre 1929 segna l’istituzione di Cepsa, che inizialmente acquisì concessioni in Venezuela e, solo un anno dopo, pianificò la costruzione della sua raffineria “Tenerife” per servire tali concessioni e future. In quel periodo, la zona scelta per la raffineria era molto distante dal centro urbano di Santa Cruz, con i percorsi che attraversavano le piantagioni di banane lungo l’Avenida de los Reyes Católicos e gran parte di La Salle.

L’apertura della raffineria rappresentò un punto di svolta per la società di Santa Cruz, introducendo l’industria più significativa mai vista nelle Isole Canarie fino a quel momento. Si stima che durante i periodi di massimo splendore, circa 1.700 famiglie abbiano beneficiato degli stipendi generati direttamente dai dipendenti di Cepsa e dalle imprese correlate alla raffinazione insediate sull’isola. Inoltre, i lavoratori della raffineria trassero vantaggi dagli approvvigionamenti alimentari e tessili, mentre gli investimenti in quartieri come Buenos Aires contribuirono a migliorare le condizioni di vita in un’epoca in cui i baraccopoli dominavano nei centri di Los Llanos ed El Cabo.


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