Residenti alle Canarie nati all’estero sono il 22%


Residenti alle Canarie nati all’estero sono il 22%

La Spagna si distingue tra i paesi dell’Unione Europea per la significativa presenza di residenti nati all’estero, con una particolare concentrazione nelle comunità delle Isole Canarie, dove questa percentuale raggiunge il 22%. Questo è quanto emerge da un’analisi condotta da Funcas nel più recente studio sulla società spagnola.

Nel complesso, nel 2023, la percentuale di popolazione nata all’estero nell’intera Unione Europea era del 13,3%, secondo i dati forniti da Eurostat. La Spagna, per sua parte, contava il 17,1% di residenti nati all’estero nello stesso anno, posizionandosi vicino a paesi come Svezia (20,4%) e Germania (19,5%), e superando Francia (13,1%) e altri Paesi del Sud Europa come Portogallo (16,1%), Grecia (11,3%) e Italia (10,9%).

Tuttavia, nel gennaio 2014, secondo i dati della Statistica Continua della Popolazione analizzati da Funcas nell’ultimo studio sulla Società Spagnola, la Spagna ha registrato il più alto numero di residenti nati all’estero, con 8,8 milioni di persone, che rappresentavano il 18,1% della popolazione totale, un punto percentuale in più rispetto al 2023.

Tra le nazionalità più rappresentate in Spagna si trovano marocchini, colombiani, venezuelani, peruviani e italiani.

Per quanto riguarda le comunità autonome, le percentuali più elevate si trovano nelle Isole Baleari (27%), Catalogna e Madrid (24%), Melilla (23%), Comunità Valenciana e Isole Canarie (entrambe 22%). Le regioni con le percentuali più basse includono Estremadura (6%), Asturie (10%), Castilla y León e Galizia (11%).

Circa il 42% delle persone di origine straniera residenti in Spagna ha un’età compresa tra i 25 ei 49 anni, rappresentando quindi una quota significativa della forza lavoro, in linea con la distribuzione tipica della popolazione attiva nelle società.

Funcas ha evidenziato che questo dato posiziona la Spagna tra i paesi europei con la più alta percentuale di persone tra i 25 ei 49 anni nate all’estero (rispetto alla popolazione totale di origine straniera), superando la media europea (37%), anche se al di sotto di paesi come Danimarca (44%), Repubblica Ceca (46%) e Finlandia (49%).

Inoltre, nelle regioni con il maggior numero di immigrati, come la Catalogna e Madrid, così come nei Paesi Baschi e nella Navarra, una percentuale maggiore di loro rientra nella fascia di età tra i 25 ei 49 anni. Al contrario, alcune comunità con una percentuale più bassa di immigrati, come Asturie, Galizia e Castilla y León, presentano una percentuale più elevata di immigrati di 65 anni o più (circa uno su quattro). Molti di questi immigrati più anziani provengono da paesi come Argentina, Cuba e Venezuela.

Funcas ha sottolineato l’importanza crescente dell’immigrazione sia nel mercato del lavoro che nelle strutture socio-demografiche delle società europee, evidenziando la necessità di avviare un dibattito pubblico sulle implicazioni a lungo termine per le società che invecchiano in termini di integrazione, adattamento del mercato del lavoro e protezione sociale.


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