Devo inserire nella dichiarazione dei redditi le criptovalute?


Devo inserire nella dichiarazione dei redditi le criptovalute?

Il Ministero del Tesoro richiede che i redditi in criptovaluta siano inclusi nella dichiarazione dei redditi e che venga presentato il modulo 721. In questo caso un errore comporta una multa fino a 20.000 euro.

La Agencia Tributaria sta concludendo i preparativi per la dichiarazione dei redditi relativa al periodo fiscale 2023/2024 e sta fornendo chiarimenti dettagliati al fine di minimizzare il numero di violazioni durante la prossima campagna fiscale. In questa fase, particolare attenzione è rivolta ai contribuenti che possiedono criptovalute all’estero. È stato comunicato loro che la mancata presentazione della dichiarazione entro il termine del 31 marzo comporterà sanzioni che possono arrivare fino a 20.000 euro.

Inoltre, l’amministrazione fiscale imporrà l’obbligo a tutti gli imprenditori o lavoratori autonomi che conducono attività all’estero e detengono valuta estera al di fuori della Spagna di dichiarare tali attività entro la suddetta data, al fine di evitare sanzioni. È pertanto necessario presentare all’Agenzia delle Entrate il modulo 721, specificamente progettato per segnalare il saldo delle valute virtuali detenute all’estero nel caso in cui superino i 50.000 euro di valore.

Come vengono tassate le criptovalute nella dichiarazione dei redditi?

I profitti o perdite costituiscono parte della base imponibile del risparmio sul reddito. Ecco perché è soggetto alle stesse regole della plusvalenza o della minusvalenza.

Cosa è considerato plusvalenza in questo caso? Dal valore di vendita è sufficiente sottrarre il prezzo di acquisto e le spese sostenute per l’operazione di permuta. L’aliquota fiscale corrispondente viene applicata in base alle percentuali . Ad esempio, nel 2023 corrisponde a quanto segue:

  • Da 0 a 6.000 euro: 19%.
  • Da 6.000 a 50.000 euro: 21%.
  • Da 50.000 a 200.000 euro: 23%.
  • Da 200.000 a 300.000 euro: 27%.
  • Da 300.000 euro: 28%.

Il Tesoro multa per non aver dichiarato le criptovalute all’AEAT

Esistono diverse sanzioni specifiche per la mancata dichiarazione delle criptovalute nell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Prima di conoscerli, è opportuno notare che non prescrivono se non dopo quattro anni.

Per ogni dato o insieme di dati è di 5.000 euro con un minimo di 10.000 euro. Quando questo modello 721 viene presentato oltre la scadenza, si applica una sanzione minore: 100 euro per ogni dato o insieme di dati, con un minimo di 1.500 euro.


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