La miniserie Netflix La Palma arrivano le polemiche
Netflix lancerà il 12 dicembre La Palma, una miniserie di fiction norvegese che riporta alla ribalta l’idea del crollo del vulcano Cumbre Vieja e del devastante tsunami che potrebbe generare. Tuttavia, le prime immagini della serie hanno sollevato preoccupazioni sull’isola per il possibile impatto sul turismo, anche se alcune voci del settore ritengono che possa rappresentare un’opportunità per promuovere l’isola.
La teoria secondo cui un’eruzione vulcanica a La Palma potrebbe causare il collasso di una vasta porzione dell’isola, generando un megatsunami capace di attraversare l’Atlantico e provocare danni significativi fino alle coste americane, risale a uno studio scientifico del 2001. Pubblicato da due ricercatori dell’Università della California e dell’University College di Londra, tale ipotesi è stata in seguito ampiamente contestata da studi successivi e dalla realtà: l’eruzione del vulcano Tajogaite nel 2021, pur essendo la più lunga mai registrata sull’isola in tempi moderni, non ha causato un fenomeno simile.
L’ipotesi del megatsunami è riemersa con forza dopo quell’eruzione, tanto che il Dipartimento dei Vulcani dell’Istituto Geologico degli Stati Uniti ha dovuto intervenire per smentirla, invitando a seguire le informazioni fornite dall’Istituto Vulcanologico delle Isole Canarie e dall’Istituto Geografico Nazionale (IGN), e a non credere a teorie sensazionalistiche definite come “clickbait”.
La trama di La Palma, prodotta da Fantefilm e dalla canaria Volcano Films, segue una famiglia norvegese intrappolata sull’isola durante un’improvvisa eruzione, mentre un ricercatore locale rileva segnali di un pericolo imminente. Sebbene il progetto fosse stato ideato prima del 2021, le riprese sono state rinviate al 2023 per rispetto verso le comunità colpite dall’eruzione.
Rubén López, vulcanologo dell’IGN, ha esortato a considerare la serie come un’opera di fantasia e non come un riflesso realistico dei fenomeni vulcanici delle Canarie. Le immagini promozionali, che mostrano violente esplosioni e distruzioni, secondo López, non rappresentano i fenomeni vulcanici osservati nell’arcipelago negli ultimi 500 anni. Ha inoltre ribadito che l’idea di un megatsunami causato dal crollo del vulcano è una teoria non supportata da evidenze scientifiche.
Le reazioni all’uscita della serie sono contrastanti. Marcelino Rodríguez, presidente dell’associazione dei quartieri di La Laguna, una delle zone colpite dall’eruzione del 2021, ha espresso il proprio disagio, affermando che molte persone non sono ancora pronte a rivivere quei momenti attraverso una produzione televisiva. D’altro canto, Óscar León, presidente del Centro di Iniziative Turistiche (CIT) della Palma, sostiene il progetto, sottolineando che potrebbe portare benefici economici e accrescere l’interesse per l’isola, riportandola sotto i riflettori.
León ha dichiarato che la serie è chiaramente identificabile come fantascienza e che potrebbe suscitare più curiosità che paura tra gli spettatori, mostrando anche immagini reali dell’isola, spesso trascurate da altre produzioni. Inoltre, i produttori avrebbero coinvolto preventivamente le associazioni imprenditoriali locali, ottenendone il sostegno.
L’eruzione del vulcano Tajogaite, durata 85 giorni, ha interessato oltre 1.200 ettari, con colate laviche e esplosioni. Tuttavia, gli esperti ricordano che il vulcanismo nelle Canarie è generalmente di tipo effusivo, meno esplosivo di quanto rappresentato nella miniserie.