13.5 milioni nel bilancio 2025 per avviare il circuito motoristico
Il Cabildo di Tenerife ha inserito nel bilancio insulare per il 2025 tre voci per un totale di oltre 13.5 milioni nel bilancio 2025 per avviare il circuito motoristico, progettato nella zona di Atogo, nel comune di Granadilla. Secondo i dati raccolti da Europa Press, sono previsti 13,3 milioni di euro per la prima fase del complesso, 100.000 euro per la seconda fase degli accessi nord e 104.328 euro per lo sviluppo del parco internazionale.
Questi investimenti rappresentano poco più del 17% del capitolo dedicato alla mobilità, che ammonta complessivamente a 78,4 milioni di euro. I lavori del circuito automobilistico sono stati affidati all’Unione Temporanea di Imprese (UTE) formata da Sacyr Construction SA e Contratas y Servicios Bahillo SL, per un importo di 44.165.489 euro e una durata stimata di circa 40 mesi. L’intervento prevede la canalizzazione di tre burroni, la realizzazione di tribune smontabili, la pista di velocità, un parcheggio e un circuito di autocross.
Presenza di siti archeologici
Il collettivo di archeologia sociale Imastanen ha identificato diversi siti archeologici nell’area interessata dai lavori. Informato il Dipartimento del Patrimonio Insulare, il gruppo ha sottolineato la responsabilità di proteggere queste testimonianze dell’eredità aborigena. Già nel 2022, dopo autorizzazioni specifiche, erano stati documentati 19 siti archeologici, 17 etnografici e 3 architettonici.
Polemiche sulla dichiarazione di impatto ambientale
Un ulteriore elemento di controversia riguarda la Dichiarazione di Impatto Ambientale (DIA), che risulta scaduta. La DIA, emessa 11 anni fa, era valida per cinque anni e prevedeva la decadenza del progetto qualora i lavori non fossero iniziati entro tale termine. Il Cabildo sostiene che i lavori siano iniziati tempestivamente, ma siano stati successivamente interrotti per motivi imputabili alla ditta appaltatrice, motivo per cui non sarebbe necessaria una nuova valutazione d’impatto ambientale.
Caratteristiche del progetto
Il progetto, in gestazione da decenni con una prima proposta risalente al 1990, è stato formalizzato solo nel 2012. Prevede un circuito di quattro chilometri con 16 curve, progettato per raggiungere velocità massime di 320 km/h. Tuttavia, scienziati e ambientalisti hanno evidenziato i rischi ambientali e sociali, in particolare per la vegetazione endemica della zona, come il tabaibal-cardonal, e per specie di uccelli in pericolo, come il falco tagarote, il gufo comune e l’averla.