Il governo limiterà la crescita degli appartamenti turistici aumentati di 9.000 in due anni
Il governo delle Isole Canarie ha iniziato il processo per istituire una nuova legge che regoli gli affitti per le vacanze (Vivienda vacacional) nell’arcipelago. Questa iniziativa mira a stabilire limiti alla crescita di questa attività, che è cresciuta notevolmente negli ultimi due anni. Tale mossa segue una tendenza osservata anche in altre comunità autonome e paesi, dove si stanno implementando misure di controllo simili.
Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE), tra il 2021 e il 2023, il numero di appartamenti turistici registrati nelle Isole Canarie è aumentato del 23%, aggiungendo quasi 9.000 nuove unità abitative. Due anni fa, l’arcipelago contava 37.855 unità abitative con un totale di 162.233 posti letto. Quest’anno, si contano 46.486 case vacanza con 193.000 posti letto.
Questa rapida crescita ha spinto il governo a pianificare una nuova legge che sostituirà quella attualmente in vigore poiché quest’ultima, secondo l’Esecutivo, non impone limiti quantitativi e qualitativi a questa attività.
Tuttavia, il vicepresidente dell’Associazione Canaria del Alquiler Vacacional (Ascav), Javier Valentín, sostiene che non è necessaria una regolamentazione più stringente a livello regionale. Egli ritiene che ogni comune debba stabilire le relative norme urbanistiche per organizzare l’attività in base alle peculiarità locali.
Questo è supportato anche dai dati dell’INE, che mostrano una distribuzione diseguale delle case per vacanze a seconda della località, ad esempio, rappresentano quasi il 31% del parco totale a La Oliva (Fuerteventura) e il 18% a Yaiza (Lanzarote). Valentín afferma che la Corte Suprema condivide questa opinione, lasciando quindi la responsabilità di regolamentare agli enti comunali.
Valentín respinge le accuse di alcuni settori che ritengono che le case per le vacanze siano responsabili della scarsità di alloggi in affitto. Egli sottolinea che gli appartamenti turistici (Vivienda Vacacional) costituiscono meno del 4% del patrimonio immobiliare dell’arcipelago, mentre vi sono oltre il 20% di case vuote.
Queste 211.000 abitazioni, se messe sul mercato, potrebbero affrontare la domanda di 40.000 case nell’arcipelago. Valentín sostiene che il problema principale non è rappresentato dagli affitti per le vacanze, ma piuttosto dalla presenza di case vuote, e sollecita il governo a garantire che queste abitazioni siano rese disponibili sul mercato.
Dall’altro lato, il direttore dell’Istituto Maree di Turismo e Sviluppo Sostenibile dell’ULPGC, Sergio Moreno, ritiene che la regolamentazione dell’attività delle viviendas vacacionales sia un passo positivo. Tuttavia, egli critica il fatto che la legge stia venendo elaborata senza un’analisi dettagliata dell’impatto di questa modalità turistica sulla società canaria.
Al di là dei dati relativi al numero di alloggi e al loro impatto sull’offerta turistica complessiva (33%), rimane incerto come questa attività influisca sul benessere dei residenti, sui prezzi degli affitti, sull’economia locale e sull’occupazione. Sergio Moreno ritiene che una regolamentazione senza un’adeguata analisi risponda agli interessi delle lobby.