I Guanci di Tenerife: I popoli del mare e l’enigma di Atlantide


Sull’isola di Tenerife, nel cuore dell’arcipelago delle Canarie, si cela una storia affascinante e misteriosa legata ai Guanci, antichi abitanti dell’isola. Questo popolo, spesso definito i “popoli del mare”, è stato protagonista di un enigma che ha alimentato le teorie sull’antica civiltà di Atlantide. In questo articolo, esploreremo la storia dei Guanci, la loro connessione con Atlantide e l’impatto che queste leggende hanno avuto sulla cultura e sulla percezione di Tenerife.

I Guanci: antichi abitanti di Tenerife: I Guanci erano l’antico popolo che abitava l’isola di Tenerife prima dell’arrivo dei colonizzatori europei. Si crede che fossero originari del nord Africa e si siano insediati sull’isola migliaia di anni fa. Questo popolo aveva una cultura ricca e sviluppata, con una propria lingua, usanze e credenze.

Quando gli spagnoli giunsero alle Canarie nel XIII secolo e entrarono in contatto con i Guanci, gli abitanti dell’isola, furono testimoni di una scoperta sorprendente. I Guanci erano convinti di essere gli unici superstiti di un’antica catastrofe che era indelebilmente custodita nella loro memoria mitica. Furono colpiti dalle parole degli spagnoli, che raccontavano di un mondo al di là delle Canarie. Secondo i Guanci, le isole dell’arcipelago erano i resti delle cime montuose che facevano parte di una vasta terra scomparsa sotto le acque dopo un violento cataclisma. Alcuni resoconti affermano che i Guanci dichiararono di provenire da un’isola più grande che era scomparsa nell’oceano. Gli arabi che scoprirono l’arcipelago nel 1016, a quanto si dice, le chiamarono Khaledat, ovvero “l’isola che non scompare”.

Purtroppo, si sa ancora molto poco dei Guanci. A parte alcune incisioni simboliche indecifrabili trovate nelle grotte, non hanno lasciato quasi nessuna traccia scritta della loro storia. Le informazioni disponibili sono state raccolte da cronisti, storici ed esploratori spagnoli dopo la conquista delle isole nel XIII secolo. I Guanci rimasero nella storia come le prime vittime del colonialismo spagnolo-cattolico. Dal punto di vista fisico, si sa che erano generalmente alti, con una statura media degli uomini adulti di circa 1,80 metri, con una corporatura robusta e possente. Avevano la pelle chiara e per lo più capelli biondi o rossi e occhi azzurri o grigi. Gli uomini portavano anche barbe lunghe e folte.

Al momento dell’arrivo degli spagnoli tra i Guanci, si trovarono di fronte a una cultura singolare e straordinaria. Questo popolo viveva principalmente nelle grotte, sia naturali che artificiali, che adornavano con figure astratte e geometriche, simboli misteriosi composti da spirali e triangoli, simili alle decorazioni delle grotte dell’era glaciale dell’Europa. Crearono anche architetture scavate nel tufo, con colonne quadrate incise nelle pareti rocciose. I Guanci sembravano quasi essere rimasti all’età della pietra, non conoscendo la metallurgia e utilizzando utensili di pietra, osso, legno, conchiglia e terracotta.

Ci sono segnalazioni che alcuni giornalisti hanno riportato di trapanazioni craniche autoinflitte al fine di migliorare la percezione visiva. Il suicidio rituale era considerato un atto onorevole e, durante l’insediamento di un nuovo capo, uno dei suoi sudditi si offriva volontariamente di gettarsi da un dirupo. Queste usanze rituali richiamano similitudini con le pratiche di alcune culture precolombiane.

Ciò che rendeva sconcertante la cultura di questo popolo era la sua straordinaria complessità ed evoluzione, soprattutto dal punto di vista sociale. Normalmente, le cosiddette “società primitive” non presentano classi o gerarchie, ma i Guanci erano un’eccezione. Avevano re, principi, nobili, dinastie, una classe sacerdotale ben organizzata e una casta di guerrieri, come una società urbana. La successione reale avveniva in linea matrilineare, dove il re ereditava la dignità dalla madre (ad esempio, poteva essere figlio della sorella del re precedente).

I Guanci possedevano anche un sistema di scrittura alfabetico, stranamente simile all’alfabeto libico parlato nella regione del Sahara dai tuareg/berberi di etnia caucasica. Gli spagnoli sottolineavano anche che le donne godevano degli stessi diritti degli uomini, suggerendo che la società guanci potesse essere stata fondata su una struttura matriarcale, simile alla Creta arcaica o alla Sicilia delle Dee. Ad esempio, era consuetudine che un uomo non potesse parlare per primo a una donna, ma dovesse pazientemente attendere che fosse lei a prendere l’iniziativa.

Per quanto riguarda la componente maschile della società guanci, si ricordano ancora oggi i nomi dei loro antichi re ed eroi che regnarono prima dell’arrivo degli spagnoli e che si opposero con orgoglio alla loro conquista per più di un secolo: Tinerfe, da cui deriva il nome dell’isola di Tenerife, Pelinor, Bencomo, Achaimo, Doramas. Sul molo del porto di Tenerife si possono ammirare le statue dei re Guanci, chiamati Menceyes. È interessante notare che al momento dell’arrivo degli spagnoli, il territorio guanci era diviso in 10 distretti, ciascuno governato da un Mencey. Questo parallelismo con il governo atlantideo raccontato da Platone è evidente

Mummificazione

Una caratteristica sorprendente dei Guanci era la loro abilità nell’imbalsamazione dei defunti. Molte grotte o tumuli funerari hanno rivelato la presenza di numerose mummie completamente disidratate, anche se purtroppo molte di esse sono state saccheggiate nel corso del tempo. Il peso di queste mummie non superava di solito i 6 o 7 chilogrammi, e in alcuni casi era addirittura inferiore a 4! La pratica della mummificazione tra i Guanci era simile a quella degli antichi Egizi: il corpo veniva svuotato degli organi interni, che spesso venivano conservati in contenitori separati, quindi veniva lasciato ad asciugare al sole e avvolto in pelli di capra. L’intero processo di mummificazione era eseguito da una classe di professionisti specializzati, con le donne che si occupavano delle donne defunte e gli uomini degli uomini.

costruzioni piramidali

A metà degli anni ’80, durante uno scavo a Guimar, sulla costa orientale di Tenerife, vennero scoperte delle straordinarie costruzioni piramidali. Queste piramidi erano composte da cinque gradini rettangolari in pietra lavica e presentavano una notevole somiglianza con le piramidi costruite dai Maya e dagli Aztechi in Messico, così come con quelle erette dai Babilonesi in Medio Oriente. Originariamente, c’erano nove piramidi, ma oggi ne rimangono solo sei. La fama di queste strutture raggiunse il mondo grazie al noto ricercatore e navigatore Thor Heyerdahl, che le studiò e le rese note. Heyerdahl sottolineò che le piramidi avevano un preciso orientamento astronomico.

Infatti, tutte le piramidi presentano una scala sul lato occidentale, che consente di seguire il percorso del sole nascente nel giorno del solstizio d’inverno. Nel giorno del solstizio d’estate, invece, dalla cima della piramide più alta si può assistere a un doppio tramonto: il sole prima tramonta dietro la cima di una montagna, la oltrepassa, riappare e poi tramonta alle spalle di un’altra montagna adiacente.

Va notato che la presenza di piramidi era già stata segnalata nel 1632 dal frate francescano Juan de Abreu, che aveva descritto anche alcune di queste strutture sull’isola di La Palma. Il cronista riferì che queste costruzioni erano state realizzate imitando una “sorta di piramide naturale” formata da un singolo blocco di roccia, che i Guanci chiamavano “oidafe”, nome di una misteriosa divinità a cui erano consacrate.

Leggende di Atlantide: 

Numerose leggende e teorie hanno collegato i Guanci all’antica civiltà di Atlantide. Secondo la narrazione di Platone, Atlantide era un’isola avanzata e prospera che affondò nell’oceano Atlantico. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che Tenerife potesse essere una delle colonie o una parte dell’isola di Atlantide stessa, basandosi su somiglianze geografiche e mitologiche.

Le tradizioni e le credenze dei Guanci hanno alimentato l’idea di una connessione con Atlantide. Le loro pratiche rituali, le strutture megalitiche e i siti archeologici, come le piramidi di Güímar, hanno generato speculazioni su una cultura avanzata e sconosciuta che potrebbe essere collegata all’antica civiltà perduta.

Diversi studiosi e ricercatori hanno dedicato tempo ed energia a studiare la possibile connessione tra i Guanci e Atlantide. Sono stati effettuati scavi archeologici, studi linguistici e ricerche geografiche per cercare prove concrete o indizi che supportino questa teoria. Tuttavia, non ci sono ancora prove definitive che dimostrino una connessione diretta tra i Guanci e Atlantide.

Le leggende di Atlantide e la connessione con i Guanci hanno influenzato la cultura e il turismo di Tenerife. Sono state organizzate mostre, eventi culturali e tour che esplorano le radici e la storia dei Guanci, alimentando la curiosità dei visitatori e creando una maggiore consapevolezza sulla ricca eredità culturale dell’isola.


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