Delineata la futura legge sulle Viviendas Vacacionales
Il Governo delle Isole Canarie ha annunciato venerdì una riforma del progetto di legge sugli affitti turistici (Viviendas Vacacionales), presentato ad aprile e sottoposto a consultazione pubblica, durante la quale sono state ricevute oltre 3.000 osservazioni. Questo disegno di legge ha sollevato preoccupazioni tra la maggioranza dei cittadini e le parti sociali delle isole.
La bozza della norma, che sarà presto esaminata dal Consiglio del Governo e successivamente passerà all’iter parlamentare, non presenta grandi novità rispetto alle misure principali annunciate cinque mesi fa. Tra queste, la regola che prevede che solo una casa su dieci per comune possa essere destinata alla locazione turistica, con i Comuni responsabili di regolamentare questo aspetto attraverso ordinanze e piani urbanistici entro cinque anni.
Tuttavia, il Dipartimento del Turismo, ha introdotto modifiche per semplificare i requisiti necessari all’ottenimento dei permessi e permettere ai proprietari e gestori di case vacanza di proseguire indefinitamente le loro attività. La principale novità è l’introduzione di una “dichiarazione responsabile di uso turistico consolidato” che i proprietari-gestori di appartamenti turistici potranno richiedere entro due anni dall’entrata in vigore della legge. Questa dichiarazione sarà valida indefinitamente, purché vengano rispettate tutte le normative in vigore, con particolare beneficio per i piccoli proprietari.
Il Ministero ha inoltre ridotto la superficie minima richiesta per gli alloggi dedicati a questa attività, portandola dai 39 metri quadrati iniziali ai 25 attuali, con l’aggiunta di alcuni requisiti come parcheggio privato, piscina o certificazioni di sostenibilità. È stato anche rimosso l’obbligo di installare prese per la ricarica di veicoli elettrici.
Come nella prima bozza, la norma concede agli attuali gestori di case vacanza un periodo di cinque anni per continuare a operare secondo i termini precedenti, con la possibilità di estendere tale periodo di altri cinque anni qualora dimostrino che il termine iniziale non compensi la perdita del titolo. Questo permetterebbe alle 61.585 case vacanza attualmente registrate di operare fino al 2035.
Per quanto riguarda le nuove licenze, anch’esse avranno una durata di cinque anni. Tuttavia, sarà necessario che i Comuni abilitino il 10% del territorio per questa attività (20% per La Palma, La Gomera e El Hierro) e che vengano soddisfatti altri criteri, tra cui l’assenza di una dichiarazione di stress residenziale e il rispetto per lo sviluppo urbano sostenibile. I Comuni dovranno valutare questi aspetti attraverso specifici indicatori.
I requisiti per mantenere le licenze esistenti saranno verificati dai Comuni, che dovranno predisporre piani di controllo per la durata massima di quattro anni.
Molti Comuni superano già il limite del 10% di abitazioni destinate agli affitti turistici. Nella provincia di Las Palmas, per esempio, i comuni di Yaiza, La Oliva, Haría, Teguise, Antigua, Tías, Pájara, San Bartolomé de Tirajana e Mogán hanno percentuali superiori al limite, ma la legge non specifica come ridurre tali eccedenze.
Le nuove autorizzazioni saranno rilasciate tramite una dichiarazione responsabile accompagnata da documenti tecnici e urbanistici, con l’obiettivo di semplificare le verifiche grazie alla cooperazione tra le autorità competenti. Gli appartamenti turistici non potranno essere autorizzati in edifici con meno di dieci anni di vita o laddove l’attività violi i diritti dei vicini.
Con questa proposta legislativa, in attesa di eventuali emendamenti, il Governo delle Canarie punta a regolare il settore degli affitti turistici, un tema che ha suscitato molte polemiche tra i residenti, culminando in una manifestazione il 20 aprile che chiedeva un cambiamento del modello economico.
La legge mira a “regolamentare il regime giuridico generale” degli affitti per vacanze e a “garantire” il diritto dei cittadini delle Canarie a un alloggio dignitoso. Il Governo riconosce che, con l’attuale offerta di case vacanza, alcune aree stanno già subendo processi di gentrificazione e turistificazione, ma apre la possibilità di aggiungere almeno 40.000 nuovi alloggi turistici, considerando che l’Istituto Nazionale di Statistica ha censito quasi un milione di case nelle isole. Dall’entrata in vigore della legge, una casa su dieci nelle Canarie potrà essere destinata all’attività turistica.