Parlamento europeo favorevole per la patente all’età di 17 anni


Parlamento europeo favorevole per la patente all’età di 17 anni

Mercoledì, durante la sessione plenaria del Parlamento europeo, è stata ratificata la proposta che consentirà agli europei di ottenere il permesso di guidare auto e camion al raggiungimento dei 17 anni, purché il conducente neofita sia accompagnato da un altro guidatore esperto a bordo del veicolo, una pratica già in atto in alcuni Stati membri dell’Unione Europea, come la Francia.

Questa misura è una delle proposte avanzate nella revisione presentata dalla Commissione europea per potenziare la sicurezza stradale nell’area europea, accolta favorevolmente dal Parlamento europeo. Tuttavia, la regola definitiva dovrà ancora essere negoziata tra il Parlamento e gli Stati membri dell’UE.

Secondo quanto stabilito, i conducenti novizi dovranno superare un periodo di prova di almeno due anni, durante il quale saranno soggetti a restrizioni specifiche, quali limitazioni più stringenti sull’assunzione di alcol e sanzioni più severe per condotte pericolose alla guida.

I parlamentari europei hanno richiesto che l’esame per ottenere la patente si concentri maggiormente sulla capacità di guidare in condizioni avverse e reali, con particolare attenzione ai potenziali rischi per i gruppi più vulnerabili sulla strada, come pedoni, bambini e ciclisti. Pertanto, è stata sollecitata l’inclusione di valutazioni pratiche su scenari come la guida in neve o in condizioni di scarsa aderenza, nonché l’uso sicuro del telefono durante la guida, la consapevolezza degli angoli ciechi, l’utilizzo dei sistemi di assistenza alla guida e la corretta apertura delle porte del veicolo.

Inasprire il permesso per gli anziani è discriminatorio

I deputati europei hanno espresso il loro dissenso riguardo alla proposta di Bruxelles di ridurre la durata di validità delle patenti per gli anziani, sottolineando che questa misura potrebbe configurare una discriminazione e ledere il diritto degli anziani alla libertà di movimento e alla partecipazione alla vita sociale ed economica. In alternativa, suggeriscono che i conducenti valutino autonomamente la loro idoneità alla guida prima di ottenere o rinnovare la patente e propongono che sia a discrezione dei singoli governi decidere se sostituire questa autovalutazione con esami medici, che potrebbero includere test sulla vista e sulle condizioni cardiovascolari.

I Pareri

Jesús Monclús, direttore della Prevenzione e Sicurezza Stradale della Fundación Mapfre, propone un accesso più graduale alla guida per i nuovi conducenti di 18 anni, affinché possano accumulare un maggiore numero di chilometri di esperienza e essere accompagnati da un tutor responsabile. Egli suggerisce che gli adulti accompagnatori partecipino a seminari che ne convalidino l’idoneità e li dotino delle competenze necessarie per svolgere efficacemente questo ruolo cruciale.

Monclús sottolinea anche l’importanza che la formazione dei neofiti includa moduli di sensibilizzazione, in cui interagiscono con le vittime della strada, acquisiscono competenze di primo soccorso e partecipano a tour in bicicletta per sviluppare empatia verso gli utenti più vulnerabili.

Nuria Alonso, portavoce della mobilità e della sicurezza stradale della Fondazione RACE, accoglie con favore la misura, poiché anticipa l’introduzione dei giovani alla mobilità sicura e alla responsabilità che comporta guidare un veicolo. Sottolinea che una formazione precoce in materia di sicurezza stradale è essenziale e che tale istruzione è fondamentale anche per coloro che utilizzano scooter e biciclette senza una base di conoscenza adeguata.

Alonso ritiene positivo che i giovani possano ottenere il permesso C per accedere a determinate professioni di cui c’è attualmente bisogno.

Mar Cogollos, presidente dell’Associazione per lo studio delle lesioni del midollo spinale (Aesleme), richiede una formazione completa e pratica che vada oltre la mera conoscenza delle normative, includendo anche la percezione del rischio e la responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri utenti della strada.

Cogollos evidenzia l’importanza di scegliere con cura i tutor e di implementare supervisione e controlli per prevenire che i giovani conducenti siano tentati di guidare senza un accompagnatore. Sottolinea il ruolo dei genitori nell’assumere questa responsabilità.

Paco Canes, presidente dell’associazione delle vittime degli incidenti della DIA, considera l’iniziativa in linea di principio positiva ma non ritiene che sia una misura così necessaria, soprattutto considerando il picco di incidenti tra i conducenti fino ai 25 anni di età. Esprime preoccupazione che abbassare l’età per l’accesso alla guida possa aumentare il rischio di incidenti in questa fascia di età.

Enrique Lorca, presidente della Confederazione nazionale delle autoscuole (CNAE), sostiene la misura a condizione che sia garantita una formazione di qualità da parte di insegnanti accreditati dalla DGT (Direzione Generale del Traffico), apprezzando l’approccio graduale e controllato all’introduzione dei giovani alla guida.


Lingua/ Idioma/ Language»