L’UE impone dazi agli Stati Uniti
L’Unione Europea impone dazi agli Stati Uniti in risposta alla guerra commerciale avviata da Donald Trump
L’Unione Europea ha annunciato una serie di contromisure economiche nei confronti degli Stati Uniti in risposta ai dazi “ingiustificati” imposti dall’amministrazione di Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio provenienti dall’Europa. La Commissione Europea ha dichiarato che tali misure sono “rapide e proporzionate” e mirano a contrastare le ripercussioni economiche delle tariffe statunitensi, che danneggiano il commercio transatlantico e aumentano i costi per imprese e consumatori.
L’UE impone dazi agli Stati Uniti, La posizione dell’Unione Europea
Attraverso una nota ufficiale, la Commissione Europea ha espresso profondo rammarico per la decisione degli Stati Uniti, sottolineando che queste tariffe rappresentano un ostacolo per le relazioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico. Secondo Bruxelles, l’imposizione di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio non solo compromette il libero mercato, ma mette a rischio posti di lavoro e genera incertezza economica a livello globale.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito che i dazi sono di fatto “tasse” che gravano sulle imprese e, ancor più, sui consumatori. “Interrompono le catene di approvvigionamento e creano instabilità economica”, ha affermato, sottolineando che l’UE non può rimanere inerte di fronte a queste misure punitive.
Le contromisure europee: due fasi di implementazione
L’Unione Europea ha adottato un approccio strategico in due fasi per rispondere ai dazi imposti dagli Stati Uniti:
- Reintroduzione delle misure di ritorsione precedenti: Le contromisure già previste nel 2018 e nel 2020, sospese temporaneamente in un’ottica di dialogo, saranno nuovamente attivate a partire dal 1° aprile. Queste colpiranno specifici prodotti statunitensi, con l’obiettivo di compensare il danno economico subito dal settore siderurgico europeo, stimato in circa 8 miliardi di euro.
- Nuovo pacchetto di dazi aggiuntivi: In risposta ai più recenti dazi statunitensi, che incidono su oltre 18 miliardi di euro di esportazioni europee, l’UE introdurrà un ulteriore pacchetto di misure tariffarie. Questo entrerà in vigore a partire dalla metà di aprile, previa consultazione con gli Stati membri e le parti interessate. Complessivamente, le contromisure dell’UE potrebbero colpire beni statunitensi per un valore fino a 26 miliardi di euro, garantendo un’azione proporzionata alle tariffe imposte da Washington.
Possibilità di revoca e prospettive di negoziazione
Nonostante la fermezza della risposta europea, la Commissione ha lasciato aperta la possibilità di revocare le misure in qualsiasi momento, qualora si giunga a un accordo con gli Stati Uniti. “Le relazioni commerciali tra UE e USA sono tra le più significative a livello globale, generando prosperità e milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha dichiarato von der Leyen. “Non è nel nostro interesse comune appesantire le nostre economie con ulteriori barriere tariffarie. Per questo siamo pronti a impegnarci in un dialogo costruttivo”.
A tal fine, la presidente della Commissione ha incaricato il Commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, di riavviare i negoziati con Washington, al fine di esplorare possibili soluzioni che evitino un’escalation della guerra commerciale.
L’impatto globale delle tariffe statunitensi
I dazi imposti dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio sono entrati in vigore ufficialmente a partire dalla mezzanotte del mercoledì successivo alla loro approvazione, senza eccezioni per i partner commerciali. Le nazioni più colpite includono Brasile, Messico, Corea del Sud e Vietnam per il settore dell’acciaio, mentre Emirati Arabi Uniti, Russia e Cina risultano particolarmente penalizzate per quanto riguarda l’alluminio.
L’impatto delle misure protezionistiche statunitensi non si limita all’Europa, ma sta generando incertezze nel mercato globale e tensioni con altri partner commerciali, tra cui il Canada. L’UE ritiene che una guerra commerciale prolungata potrebbe avere ripercussioni economiche ben oltre il settore siderurgico, influenzando negativamente la crescita e la stabilità economica mondiale.
Con l’entrata in vigore delle contromisure europee, la situazione resta fluida. L’auspicio della Commissione Europea è che si possa giungere a un accordo che ristabilisca un equilibrio nelle relazioni commerciali transatlantiche, evitando un’escalation dannosa per entrambe le economie.