Il governo esclude l’introduzione della tassa di soggiorno


Il governo esclude l’introduzione della tassa di soggiorno perché avrebbe un impatto sui residenti

La Ministra del Turismo del Governo delle Isole Canarie, Jéssica de León, ha ribadito la sua contrarietà all’introduzione di una tassa di soggiorno nelle isole, giustificando tale posizione con argomentazioni già utilizzate in passato. De León ha dichiarato che tale misura “avrebbe un impatto sui residenti” dell’arcipelago, sottolineando che l’Esecutivo regionale non intende aumentare le tasse a carico della classe media lavoratrice delle Canarie.

Durante una conferenza stampa successiva al Consiglio Direttivo dell’Esecutivo, De León ha spiegato che con la tassa di soggiorno “non è possibile esentare i residenti delle Isole Canarie”. Ha quindi ribadito che il governo è fermo nella decisione di non gravare ulteriormente sulle famiglie lavoratrici né, tantomeno, sul turismo.

La ministra ha aggiunto che esistono “diverse norme costituzionali” che supportano questa posizione. Ha inoltre ricordato precedenti tentativi di introdurre tasse simili nell’arcipelago, respinti dalla Corte Costituzionale, che aveva chiarito come anche i residenti canari sarebbero stati soggetti al pagamento.

De León ha riferito che, nei tavoli di esperti creati dal Governo dopo il 20A per affrontare le sfide demografiche e fiscali, “nessuno” ha proposto l’introduzione di una tassa di soggiorno. Inoltre, le conclusioni di questi incontri non hanno incluso alcuna politica volta a limitare il turismo, nonostante le massicce proteste cittadine avvenute nel 20A e 20O. Tali proteste, sostenute dal movimento cittadino Canarias Palante, hanno denunciato l’assenza di rappresentanza dei cittadini e dei gruppi sociali e ambientali nei processi decisionali, criticando i tavoli di esperti come “opachi” e poco partecipativi. Mentre il Governo ha raccolto solo 60 proposte da parte dei cittadini, il movimento sociale post-20A ne ha raccolte oltre 1.200, tra cui spiccavano l’introduzione di una tassa di soggiorno e una moratoria sulla costruzione di nuovi posti letto turistici.

La Ministra ha affermato che si potrebbe comunque progredire con l’introduzione di ecotasse che “restituiscano direttamente” le risorse agli spazi naturali protetti e all’ambiente. Tuttavia, ha ribadito che una tassa di soggiorno, applicata ai pernottamenti nelle Isole Canarie, finirebbe per “aumentare le imposte sulle Canarie” e danneggiare in particolare le isole meno sviluppate, come le Isole Verdi, il cui principale bacino turistico è costituito proprio dai residenti canari. In sintesi, De León respinge l’idea che un residente debba pagare una tassa per soggiornare in un albergo, pur sostenendo il pagamento di imposte per la visita di paesaggi naturali nella propria isola.


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