Due nuovi terremoti tra Tenerife e Gran Canaria
L’Istituto Geografico Nazionale (IGN) ha rilevato questa mattina due nuovi terremoti nella zona del vulcano Enmedio, situato tra Gran Canaria e Tenerife, dove mercoledì si erano già verificati altri nove eventi sismici.
Secondo un comunicato del Ministero dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile, le scosse odierne si sono verificate alle 01:32, a una profondità di 30 e 42 chilometri, con magnitudo rispettivamente di 3,6 e 3,7.
I terremoti registrati mercoledì, tra le 23:14 e le 15:42, hanno avuto magnitudo comprese tra 2,6 e 1,6 mbLg, con profondità variabili dai 26 chilometri per i più superficiali ai 38 per i più profondi.
Il direttore dell’IGN delle Canarie, Itahiza Domínguez, ha dichiarato all’agenzia EFE che “è ancora presto per trarre conclusioni”, ma ha evidenziato che la zona è lontana dai centri abitati e “non dovrebbe rappresentare un rischio.”
Attualmente non è chiaro se questa serie di eventi sismici sia collegata al terremoto di magnitudo 3,8, con intensità III-IV, verificatosi ieri a Gran Canaria.
Domínguez ha riconosciuto che il terremoto a Gran Canaria è stato più forte del solito per quella zona, essendo il più potente degli ultimi 60 anni. Tuttavia, ha spiegato che eventi simili si verificano “ogni pochi anni a Gran Canaria e nelle aree circostanti.”
Va ricordato che nel 1913 si registrò un terremoto di intensità VI che, secondo i calcoli dell’IGN, avrebbe potuto avere una magnitudo di 4,5.
Domínguez, sismologo e direttore dell’IGN delle Isole Canarie, ha aggiunto che si tratta probabilmente di un evento sismico isolato, accompagnato da una scossa di assestamento di 1,4 mbLg avvenuta 50 minuti dopo.
Ha inoltre escluso un legame con l’attività vulcanica, poiché i terremoti di origine vulcanica si manifestano solitamente in forma di sciami densi, con decine o centinaia di scosse in un’ora.
Per quanto riguarda la sismicità nell’area del vulcano Enmedio, l’IGN sta portando avanti il Progetto Guanche, volto a comprenderne meglio la natura.
Il principale problema è la profondità a cui si verificano questi terremoti, localizzati nel mantello terrestre.
L’ipotesi su cui l’IGN sta lavorando è che questa sismicità sia più legata a tensioni corticali piuttosto che all’attività del vulcano Enmedio, del quale non è chiaro se si sia formato attraverso una o più eruzioni né quale sia stata la sua ultima attività significativa.