Le Isole Canarie, sono un luogo dove l’erosione e il vulcanismo hanno dato vita a un paesaggio straordinariamente vario e spettacolare. La lotta tra queste due forze geologiche ha contribuito a plasmare le caratteristiche uniche di queste isole nel corso di milioni di anni.
Vulcanismo alle Canarie:
Le Canarie sono di origine vulcanica, e l’attività vulcanica è stata responsabile della loro formazione e del loro continuo cambiamento. Ogni isola dell’arcipelago è essenzialmente un vulcano o un complesso vulcanico. Questo perché le Canarie sorgono su una zona di intensa attività geotermica chiamata “punto caldo”. Qui, il magma fuso risale dalle profondità della Terra fino alla superficie, creando nuove isole o alimentando l’attività eruttiva su isole preesistenti.
Erosione alle Canarie:
Ma nonostante la costante attività vulcanica, le Canarie sono anche soggette all’erosione causata dagli agenti atmosferici come il vento, l’acqua e il mare. Le precipitazioni, specialmente durante le intense piogge, sono in grado di erodere il terreno e formare profonde valli e canyon. Inoltre, il mare può contribuire all’erosione costiera, modellando le scogliere e creando spiagge sabbiose. L’erosione è anche influenzata dalla vegetazione, poiché le radici delle piante possono frammentare le rocce esposte, accelerando il processo.
Lotta senza fine:
La lotta tra erosione e vulcanismo alle Canarie è una delle principali ragioni per la diversità del paesaggio dell’arcipelago. Le nuove eruzioni vulcaniche possono portare alla creazione di nuove formazioni geologiche e all’aumento dell’altitudine delle isole, mentre l’erosione continua a scolpire e ridurre queste strutture nel corso del tempo. Questa interazione tra erosione e vulcanismo è parte integrante dell’evoluzione geologica delle Canarie e ha portato alla formazione di maestose montagne, canyon spettacolari e coste mozzafiato.
Impatto sulla biodiversità e l’ecosistema:
La lotta tra erosione e vulcanismo ha anche un impatto significativo sulla biodiversità e l’ecosistema delle Canarie. I terreni più giovani e fertili creati dalle eruzioni vulcaniche possono sostenere una varietà di piante e animali, mentre le aree soggette a erosione possono essere meno ospitali. Le specie vegetali e animali delle Canarie si sono adattate a queste condizioni mutevoli, dando luogo a una ricca biodiversità endemica.
La lotta senza fine tra erosione e vulcanismo ha plasmato il paesaggio, creato habitat unici e contribuito alla diversità biologica dell’arcipelago. Questa dinamica geologica continua a svolgersi e continua a dare forma alla bellezza e alla varietà delle Isole Canarie.
Un punto fermo sotto una coperta in movimento
Il punto caldo rimane fermo nello stesso punto, ma la crosta terrestre si sposta, e quindi le isole che si allontanano da tale punto sono le più antiche. Attualmente, questo punto caldo si trova tra La Palma ed El Hierro, ma milioni di anni fa si trovava sotto Lanzarote e Fuerteventura, rendendole le isole più antiche delle Canarie.
Una similitudine facile da comprendere per spiegare il concetto dell’hot spot: le placche tettoniche sono paragonate a biscotti su una crema pasticcera, che rappresenta il mantello terrestre. Il punto caldo è stazionario sotto il mantello, mentre ciò che si muove è la crosta, come il biscotto sopra la crema.
Questo spostamento della crosta è ciò che ha portato le Isole Canarie ad avere un orientamento est-ovest e una forma allungata. Le isole più lontane dal punto caldo sono le più antiche, mentre quelle più vicine, come La Palma ed El Hierro, sono le più giovani e quindi più attive dal punto di vista vulcanico.
Lanzarote e Fuerteventura si sono formate circa 20 milioni di anni fa, rendendole le “nonne geologiche” delle Canarie. Al contrario, La Palma ed El Hierro sono relativamente giovani, con un’età stimata di 1 o 2 milioni di anni, rendendole le “nipoti” geologiche. Le altre isole, come Gran Canaria, Tenerife e La Gomera, hanno un’età intermedia, con stime tra i 10 e i 15 milioni di anni.
L’antichità di Lanzarote e Fuerteventura spiega il loro paesaggio, caratterizzato dalla prevalenza di processi erosivi rispetto all’attività vulcanica. Questi processi hanno dato origine a piccoli picchi alti circa 500 o 600 metri. Nel corso degli anni, i materiali erosi si sono accumulati formando piattaforme marine, come si può notare nelle mappe batimetriche di Gran Canaria, La Gomera, Fuerteventura e Lanzarote.
D’altra parte, a Tenerife, La Palma ed El Hierro, dominano le scogliere, il che significa che molto vicino alla costa ci sono già fondali profondi. La Gomera, pur essendo vicina al punto caldo, è meno attiva dal punto di vista vulcanico, poiché non ha avuto eruzioni in un milione di anni. Questo spiega la presenza di burroni pronunciati, che sono tra le indicazioni più evidenti dei processi erosivi su quell’isola.
Nell’arco degli ultimi 500 anni, le Isole Canarie hanno sperimentato ben 18 eruzioni vulcaniche, con la maggior parte di esse concentrate sulle isole occidentali a causa della loro vicinanza al punto caldo. Tuttavia, la datazione dei materiali presenti sulle isole e gli studi sulla periodicità indicano che ciascuna isola si trova in una fase diversa del ciclo vulcanico, caratterizzato da periodi di crescita seguiti da lunghe pause.
In particolare, La Palma ed El Hierro si trovano attualmente nella loro prima fase di crescita, in cui ha inizio la formazione dello scudo basale. Nel contempo, La Gomera è immersa nella prima interruzione dell’attività vulcanica.
D’altra parte, Tenerife ha già superato la fase iniziale di crescita, in cui si sono formati gli scudi basali di Anaga, Teno e Roque del Conde. Successivamente, l’isola è stata plasmata da successive eruzioni del sistema centrale, noto come El Teide. A livello geologico, Tenerife rappresenta il miglior esempio di tali fenomeni, poiché è l’unica isola dell’arcipelago a trovarsi in una seconda fase produttiva, avendo già superato la pausa in cui attualmente si trova La Gomera.
In sintesi, le Isole Canarie hanno sperimentato diverse fasi del ciclo vulcanico, con alcune isole ancora nella fase iniziale di crescita e altre che hanno già completato tale fase e stanno vivendo un secondo periodo produttivo. Questo variegato panorama geologico offre una preziosa opportunità di studio e comprensione dei processi vulcanici che hanno plasmato l’arcipelago nel corso dei millenni.