Cos’è lo Statuto di Neutralità richiesto alle Canarie?
Verso uno Statuto di Neutralità per le Isole Canarie: un’iniziativa per la pace
Il 12 marzo 2025 segnerà il 39° anniversario del referendum con cui la popolazione delle Isole Canarie votò contro la permanenza della Spagna nella NATO (Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico). Nonostante il chiaro risultato della consultazione del 1986, lo Stato spagnolo mantenne l’adesione all’Alleanza Atlantica e, negli anni successivi, incrementò progressivamente la presenza militare nell’arcipelago.
Oggi, in un contesto geopolitico sempre più teso e segnato da conflitti internazionali, diverse organizzazioni hanno rilanciato il dibattito sulla neutralità delle Canarie, portando al Parlamento regionale una proposta per l’adozione di uno Statuto di Neutralità. Tale iniziativa mira a rendere l’arcipelago un territorio di pace e a escluderlo da qualsiasi coinvolgimento in scenari bellici.
Un’iniziativa sostenuta da giuristi, associazioni e cittadini
I promotori dell’iniziativa hanno presentato il documento ufficiale ai gruppi parlamentari e alla presidente del Parlamento delle Canarie, Astrid Pérez, illustrando i principi e gli obiettivi della proposta. La richiesta principale è che il Parlamento delle Canarie trasmetta il testo al Congresso dei Deputati, affinché possa essere valutato e, auspicabilmente, approvato a livello nazionale.

Parallelamente, l’iniziativa ha trovato eco anche al di fuori dell’ambito istituzionale: un’ampia mobilitazione di cittadini, associazioni, sindacati e partiti politici ha accompagnato il dibattito con manifestazioni davanti al Parlamento, chiedendo con forza “pace e neutralità” per le Canarie. Inoltre, è stata avviata una raccolta firme per sensibilizzare la società civile sull’importanza di dichiarare l’arcipelago un territorio di pace.
Secondo Lorena López, portavoce della Piattaforma per la Pace, la crescente militarizzazione delle Canarie contrasta con la volontà espressa dai cittadini nel referendum del 1986 e rappresenta un rischio per il futuro dell’arcipelago: “Se questa escalation non verrà fermata, le Canarie potrebbero trasformarsi da meta turistica e crocevia di cooperazione internazionale in un obiettivo strategico in caso di conflitto mondiale”.
Le ragioni della proposta
L’iniziativa nasce come risposta diretta alla crescente presenza militare nelle Isole Canarie. Secondo i promotori, l’arcipelago è sempre più utilizzato per manovre militari, transito di truppe e stoccaggio di equipaggiamento bellico, con il rischio di un progressivo coinvolgimento nei conflitti globali.
Nonostante il voto contrario alla NATO nel 1986, il governo spagnolo ha continuato a rafforzare la presenza militare nella regione, ignorando quella che i promotori considerano una chiara volontà popolare. Per questo motivo, il nuovo Statuto di Neutralità viene presentato come un’opportunità per correggere una decisione politica che non ha rispettato il parere espresso dalla popolazione locale.
L’iniziativa ha ricevuto il supporto di oltre 40 giuristi, nonché di numerose associazioni, sindacati e movimenti politici.
Le richieste dello Statuto di Neutralità
Il documento presentato al Parlamento delle Canarie include una serie di misure concrete per garantire la neutralità dell’arcipelago. Tra le principali richieste vi sono:
- Divieto di basi militari straniere, incluse quelle della NATO.
- Proibizione dell’uso di porti, aeroporti e vie d’acqua per operazioni militari.
- Divieto di transito e stoccaggio di armi nucleari sul territorio delle Canarie.
- Riconoscimento della neutralità delle Canarie a livello internazionale.
I promotori sottolineano che esistono diversi precedenti storici di territori neutralizzati, come le isole Åland in Finlandia, i canali di Panama e di Suez, e le isole di Corfù e Paxos in Grecia. L’obiettivo è che anche le Canarie possano ottenere un riconoscimento simile, consolidando il loro ruolo come regione dedita alla pace e alla cooperazione internazionale.
L’iniziativa segna un passo significativo nel dibattito sulla militarizzazione delle Canarie e pone le basi per una discussione più ampia sulla posizione strategica dell’arcipelago nel contesto globale. Resta ora da vedere se il Parlamento delle Canarie e, successivamente, il Congresso dei Deputati accoglieranno la proposta, trasformandola in una realtà concreta.