Caos all’Aeroporto di Tenerife Sud


Caos all’Aeroporto di Tenerife Sud

Caos al controllo passaporti dell’Aeroporto di Tenerife Sud: disagi, denunce e timori per la stagione turistica

Critiche dalla stampa britannica e disagi senza precedenti

Durante l’avvio delle vacanze scolastiche di metà trimestre nel Regno Unito (note come half-term), l’aeroporto di Tenerife Sud è stato teatro di gravi disservizi che hanno attirato l’attenzione e le critiche della stampa britannica. In particolare, i media d’oltremanica – tra cui il tabloid The Sun – hanno denunciato le condizioni del controllo passaporti, definendole “inumane” e paragonabili a quelle di “un Paese del terzo mondo”.

L’afflusso simultaneo di numerosi voli provenienti dal Regno Unito – almeno cinque, secondo fonti aeroportuali – ha completamente saturato la capacità operativa dell’area immigrazione. La situazione è apparsa subito fuori controllo, con lunghe file, passeggeri bloccati nei corridoi privi di ventilazione e famiglie costrette ad attendere anche 45 minuti a bordo degli aeromobili prima di poter sbarcare. Alcuni video amatoriali, rapidamente divenuti virali sui social, mostrano genitori sollevare i bambini per evitare che venissero schiacciati dalla folla e chiedere acqua in mezzo al caos.

Una gestione insufficiente delle risorse umane

Secondo testimonianze raccolte sul posto, al momento dell’arrivo dei voli incriminati vi erano soltanto quattro agenti della Polizia Nazionale incaricati del controllo passaporti. Una dotazione largamente inadeguata rispetto al volume di passeggeri da gestire. Questo problema si è acuito dal 2021, anno in cui – a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea – i cittadini britannici sono diventati a tutti gli effetti viaggiatori extracomunitari, soggetti a controlli documentali più rigorosi e lenti rispetto al passato.

Allarme delle autorità locali e richiesta di intervento urgente

Le istituzioni dell’isola hanno reagito con preoccupazione. La presidente del Cabildo di Tenerife, Rosa Dávila, insieme al consigliere insulare al Turismo, Lope Afonso, ha lanciato un appello al Ministero dell’Interno e ad AENA (l’ente nazionale di gestione aeroportuale) affinché si intervenga tempestivamente con un potenziamento delle risorse umane presso l’area immigrazione dell’aeroporto.

Nel corso di una conferenza stampa, la presidente ha definito la situazione “inaccettabile” e ha sottolineato come eventi del genere mettano a rischio la reputazione dell’isola e l’intera stagione turistica. Ha ricordato l’episodio del 26 maggio, in cui oltre 500 turisti britannici sono rimasti intrappolati in una sala dell’aeroporto, incapaci di oltrepassare i controlli per oltre un’ora.

Dávila ha inoltre reso nota una comunicazione ufficiale inviata al ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska, nella quale si esprimeva forte preoccupazione per la cronica carenza di personale della Polizia Nazionale. Il ministero, da parte sua, ha risposto affermando che le dotazioni attuali sono “adeguate”, ma tale affermazione è stata contestata dalle autorità locali sulla base dell’evidenza empirica e delle continue segnalazioni da parte di operatori e passeggeri.

Previsioni fosche con l’arrivo del nuovo sistema biometrico europeo

A complicare ulteriormente il quadro, è prevista per l’autunno 2025 l’entrata in fase di test del nuovo Entry/Exit System (EES) dell’Unione Europea. Questo sistema biometrico obbligherà ogni cittadino non europeo – inclusi i britannici – al rilievo di impronte digitali e di una fotografia facciale al momento dell’ingresso o dell’uscita dallo spazio Schengen.

Senza un adeguato investimento in risorse umane, tecnologia e infrastrutture, l’introduzione dell’EES rischia di aggravare ulteriormente i tempi d’attesa, generando nuove situazioni critiche. Le autorità insulari temono che quanto accaduto a maggio possa rappresentare solo un preludio a scenari ancora più problematici nei mesi a venire, in particolare con l’avvicinarsi dell’alta stagione turistica.

Caos all’Aeroporto di Tenerife Sud, Conclusioni e prospettive

La gestione del flusso turistico in un hub aeroportuale come Tenerife Sud – porta principale d’ingresso per milioni di visitatori – rappresenta una priorità strategica non solo per l’economia dell’isola, ma anche per l’immagine internazionale della destinazione. Eventi come quelli denunciati richiedono un intervento immediato e coordinato tra le autorità locali, lo Stato centrale e gli enti di gestione aeroportuale, affinché la qualità dell’accoglienza sia coerente con le aspettative di uno dei mercati turistici più importanti per le Canarie.

Un fallimento in tal senso potrebbe avere gravi ripercussioni, non solo economiche, ma anche reputazionali, compromettendo l’attrattività di Tenerife come destinazione turistica di primo piano nel panorama europeo.


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