18 nuovi sismometri sui fondali marini


18 nuovi sismometri sui fondali marini tra Gran Canaria e Tenerife

Lo scopo del progetto è migliorare la rilevazione dei terremoti nel canale in cui si trova il vulcano Enmedio per decifrarne l’origine

Negli ultimi giorni, sono stati collocati complessivamente 18 sismometri di fondo marino (OBS) nelle profondità del canale che separa Tenerife da Gran Canaria, al fine di rilevare con maggiore precisione l’attività sismica.

Questa iniziativa è parte integrante del progetto Guanche, un’indagine condotta congiuntamente dall’Istituto Geografico Nazionale e dall’Istituto di Scienze Marine (ICM-CSIC), che ha l’obiettivo di comprendere l’origine dei terremoti verificatisi tra le isole principali e di identificare la struttura della crosta terrestre e del mantello dell’arcipelago.

Nello specifico, sono stati dislocati 15 sismografi nelle vicinanze del vulcano Enmedio e in altre aree del canale tra Gran Canaria e Tenerife, mentre altri tre sono stati posizionati a est di Gran Canaria. Per effettuare questa operazione, gli scienziati hanno impiegato la nave oceanografica Sarmiento de Gamboa del Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica (CSIC).

I dati sull’attività sismica raccolti dalle stazioni marine saranno analizzati dai ricercatori dell’ICM di Barcellona e dall’Istituto Geomar di Kiel (Germania) una volta che saranno tornati a terra, presumibilmente durante la prossima estate.

Il progetto Guanche, ufficialmente noto come “Processi geodinamici e rischi naturali nell’arcipelago delle Canarie”, è guidato da Antonio Villaseñor dell’Istituto di Scienze Marine del CSIC, mentre la parte del progetto che coinvolge l’IGN è coordinata dalle scienziate Itahiza Domínguez e Carmen Fresno.

Le stazioni sismiche sottomarine verranno recuperate alla fine di luglio, e i dati raccolti saranno analizzati. Questi dispositivi sono simili a quelli utilizzati a terra, ma sono progettati con una copertura che li isola dall’ambiente marino per resistere alla pressione a 3.000 metri di profondità. Si tratta di capsule speciali che devono essere sostituite ogni volta che vengono installate sotto il mare.

I dati più accurati ottenuti da queste stazioni sottomarine rispetto a quelli raccolti finora dalla terraferma aiuteranno i ricercatori a comprendere meglio l’origine del vulcano Enmedio e a ottenere nuove informazioni sull’origine delle Isole Canarie.

Inoltre, durante la traversata del Sarmiento de Gamboa è stata realizzata una nuova mappatura batimetrica ad alta risoluzione dei fondali marini in questa zona dell’arcipelago, che consentirà di correlare la morfologia subacquea con l’attività sismica della regione.

Il progetto, inizialmente previsto per concludersi nel settembre del 2025, potrebbe essere esteso per un altro anno, dato che l’inizio delle ricerche è stato ritardato dall’eruzione del vulcano Tajogaite a La Palma. Al progetto, che dispone di un budget di 300.000 euro, partecipano direttamente 16 scienziati.

Il personale dell’IGN coinvolto nel progetto Guanche si occupa della gestione della strumentazione sismica situata a terra, compresi i tredici sismometri installati lo scorso primavera in varie parti di Gran Canaria. Queste nuove stazioni hanno migliorato la capacità di rilevare i terremoti verificatisi negli ultimi mesi tra Gran Canaria e Fuerteventura, con una frequenza di circa sette otto eventi sismici al mese, principalmente localizzati a circa 30 chilometri a est di Gran Canaria.


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