Twitter ha annunciato che eliminerà gli account inattivi, mettendo a rischio anni di storia di Internet e di preziosi ricordi di coloro che non sono più tra noi.
Recentemente, Elon Musk ha annunciato un nuovo e controverso cambiamento riguardante Twitter: gli account inattivi per vari anni verranno eliminati e i loro nomi torneranno a essere disponibili.
Musk ha definito questa azione come una “purga” e ha dichiarato che verranno cancellati gli account che non hanno avuto alcuna attività per diversi anni, causando probabilmente una diminuzione dei follower (“We’re purging accounts that have had no activity at all for several years, so you will probably see follower count drop”). Secondo alcuni tweet di Musk risalenti a dicembre 2022, questa pulizia potrebbe coinvolgere addirittura 1,5 miliardi di account che non hanno pubblicato tweet né effettuato accessi (“Twitter will soon start freeing the name space of 1.5 billion accounts”; “These are obvious account deletions with no tweets & no log in for years”).
Tuttavia, questa decisione solleva notevoli problemi sia dal punto di vista tecnico che umano. Utenti di spicco su Twitter, come John Carmack, famoso sviluppatore di videogiochi fondamentali come Wolfenstein 3D, Doom e Quake, hanno invitato Musk a ripensare a questa scelta.
La decisione di eliminare gli account inattivi da diversi anni porta con sé conseguenze significative, cancellando interi frammenti di storia di Internet e rendendo inaccessibili numerose conversazioni importanti avvenute su Twitter negli anni passati. Inoltre, comporta la cancellazione brutale degli account Twitter delle persone decedute, privando i loro familiari dei ricordi delle parole scritte e delle immagini condivise da coloro che non sono più tra noi. C’è anche il rischio che scompaiano tutti i contenuti pubblicati negli account di persone famose che non sono più vive, ma che avevano milioni di follower (come nel caso di Chadwick Boseman, ad esempio).
Questo problema è delicato anche per le aziende che non esistono più e per le numerose persone famose ancora in vita che hanno smesso di utilizzare Twitter negli anni precedenti e non vi hanno più pubblicato nulla. Secondo quanto dichiarato da Elon Musk, i loro account verrebbero eliminati e i loro nomi utente sarebbero nuovamente disponibili, creando un evidente rischio di furto di identità e di possibili equivoci con impostori molto credibili.
Twitter non ha fornito dettagli tecnici su come e in quale tempistica avverrà l’eliminazione di massa degli account inattivi. Da marzo scorso, inviando un’email all’indirizzo riservato alla stampa, press@twitter.com, si riceve solo una risposta automatica rappresentata dall’emoji di un’escremento. Curiosamente, Musk sembra essere orgoglioso di questa scelta, poiché ha annunciato l’introduzione di tale comportamento tramite un tweet apposito (“press@twitter.com now auto responds with?”).
Twitter non ha fornito dettagli tecnici su come e in quale tempistica avverrà l’eliminazione di massa degli account inattivi. Da marzo scorso, inviando un’email all’indirizzo riservato alla stampa, press@twitter.com, si riceve solo una risposta automatica rappresentata dall’emoji di un’escremento. Curiosamente, Musk sembra essere orgoglioso di questa scelta, poiché ha annunciato l’introduzione di tale comportamento tramite un tweet apposito (“press@twitter.com now auto responds with?”).
Al momento, ciò che si sa è che Musk ha dichiarato che “gli account verranno archiviati”, ma non sono stati forniti dettagli su come avverrà tale archiviazione, se i tweet archiviati saranno accessibili e quali saranno le implicazioni per i tweet incorporati o embeddati nelle pagine web per citarli.
Musk ha inoltre sottolineato l’importanza di liberare i nomi utente abbandonati (gli handle o username, che iniziano con il simbolo @ e non devono essere confusi con i display name). È noto anche che di recente sono state apportate silenziosamente modifiche alle norme di Twitter riguardanti gli account inattivi: in precedenza, si richiedeva un accesso almeno ogni sei mesi, mentre ora si richiede di effettuare l’accesso almeno ogni 30 giorni.
Al momento, ciò che si sa è che Musk ha dichiarato che “gli account verranno archiviati”, ma non sono stati forniti dettagli su come avverrà tale archiviazione, se i tweet archiviati saranno accessibili e quali saranno le implicazioni per i tweet incorporati o embeddati nelle pagine web per citarli.
Musk ha inoltre sottolineato l’importanza di liberare i nomi utente abbandonati (gli handle o username, che iniziano con il simbolo @ e non devono essere confusi con i display name). È noto anche che di recente sono state apportate silenziosamente modifiche alle norme di Twitter riguardanti gli account inattivi: in precedenza, si richiedeva un accesso almeno ogni sei mesi, mentre ora si richiede di effettuare l’accesso almeno ogni 30 giorni.
Attualmente, c’è poca chiarezza riguardo a questa questione e diventa particolarmente urgente considerando i casi in cui una persona è deceduta senza lasciare le credenziali di accesso del proprio account ai propri eredi, che di conseguenza non possono effettuare un accesso periodico per mantenere attivo quell’account in modo fittizio e evitarne l’eliminazione. Al momento, Twitter non ha annunciato alcuna opzione per trasformare un account inattivo in un account commemorativo, come avviene da tempo su altre piattaforme come Facebook.
Se desiderate salvare un account Twitter inattivo dall’eliminazione, è consigliabile agire tempestivamente. Se avete accesso ai codici dell’account, potete scaricarne una copia completa seguendo le istruzioni pubblicate sul sito di Twitter. Successivamente, potete caricare questa copia su Archive.org o utilizzare servizi come Tweetarchivist.com o Tinysubversions.com per renderla pubblicamente consultabile.
Nel caso in cui non abbiate la password di un account, potete utilizzare servizi a pagamento come Twtdata per scaricare una copia di tutti i tweet pubblici di un utente, oppure inserire “twitter.com/nomeutente” nella casella di ricerca della Wayback Machine su Archive.org. Ciò vi permetterà di sfogliare le copie archiviate automaticamente dei tweet pubblici di quell’utente. Anche se non è una soluzione perfetta, rappresenta comunque un’opzione migliore rispetto a non avere accesso ai contenuti dell’account.
Tuttavia, è importante tenere presente che queste soluzioni possono essere limitate e non sempre garantite.