Posso subaffittare una casa in affitto?
Il subaffitto è una pratica legale che consente a un inquilino (locatario) di affittare parte o tutta l’abitazione a un terzo (subaffittuario). Per procedere con il subaffitto è fondamentale consultare la Legge sulle Locazioni Urbane (LAU), che stabilisce le condizioni e i limiti di tale pratica. L’articolo 8 della LAU fornisce il quadro normativo entro cui proprietario e inquilino possono operare. È importante sottolineare che tali norme devono essere rispettate rigorosamente.
Posso subaffittare una casa in affitto? Un inquilino ha il diritto di subaffittare parzialmente l’immobile che ha in locazione, ma deve ottenere il consenso scritto del proprietario. Se tale consenso non viene ottenuto, il contratto di locazione può essere risolto unilateralmente dal proprietario. La sublocazione totale dell’immobile, invece, richiede sempre l’autorizzazione scritta del proprietario. Inoltre, il proprietario può stabilire il numero massimo di persone che possono abitare nell’immobile subaffittato. Spesso, il contratto di locazione originale include una clausola che regola la possibilità di subaffittare, se tale opzione è stata concordata tra le parti.
L’inquilino che subaffitta ha responsabilità simili a quelle di un proprietario: deve trovare inquilini, redigere un contratto di sublocazione, riscuotere l’affitto e mantenere l’immobile secondo gli standard stabiliti dalla LAU, compiendo le necessarie riparazioni. È vietato fissare un canone di subaffitto superiore a quello che l’inquilino paga mensilmente al proprietario. Inoltre, alla scadenza del contratto di locazione principale, anche il diritto del subaffittuario a risiedere nell’immobile cessa.
Ad esempio, se un inquilino affitta un trilocale per 1.600 euro al mese e decide di subaffittare le stanze, non può chiedere un totale di canoni di subaffitto superiore ai 1.600 euro mensili pagati al proprietario, anche se le somme richieste per le singole stanze (ad esempio, 600, 600 e 700 euro) superano tale importo.
