Pessimismo sulla riduzione dell’inflazione


Il notevole calo della crescita dell’inflazione questo mese è in gran parte dovuto alla riduzione dei prezzi dell’energia e un effetto base da confrontare con marzo 2022 , mese in cui l’inflazione è salita alle stelle a causa dello scoppio della guerra in Ucraina.

Sebbene i dati dell’inflazione generale siano su livelli inferiori rispetto ai mesi precedenti, i prezzi continuano a salire e il costo della vita è molto più alto rispetto al 2021 e al 2022 . Inoltre, i prezzi degli alimenti crescono a doppia cifra, 16,6% a febbraio, ultimo dato fornito dall’INE, e contribuiscono all’inflazione più che nell’area dell’euro per il loro maggior peso nel paniere dei consumatori. Secondo la Banca di Spagna, il cibo ha un peso del 25,1% in detto paniere, una percentuale “significativamente superiore al 20,9% nel caso dell’area dell’euro”.

Esiste una relazione tra il maggior peso del cibo nella spesa, più inflazione alimentare e più pessimismo : «La spesa alimentare si fa più frequentemente di altri tipi di spesa, quindi l’evoluzione dei suoi prezzi influenza con particolare intensità la formazione delle aspettative di inflazione dei consumatori”

Per tutti questi motivi, l’inflazione è la ragione principale del pessimismo economico tra gli spagnoli . Secondo il suddetto sondaggio CIS, il 51,9% delle persone intervistate afferma che la propria situazione economica è peggiore nel marzo 2023 rispetto a sei mesi fa e il 76,5% di loro lo attribuisce al “continuo aumento dei prezzi/inflazione”

Secondo gli ultimi dati dell’INE, il tasso di risparmio delle famiglie sul proprio reddito è diminuito di 6,6 punti nel 2022 rispetto a quello del 2021, attestandosi al 7,2%. Per questo le famiglie hanno registrato un fabbisogno di finanziamento nel 2022 per un valore di 1.753 milioni di euro, importo che non si registrava da più di un decennio, nel 2008 e che contrasta con la capacità di finanziamento di 57.636 milioni nel 2021.

Le famiglie hanno finito di spendere nel 2022 i risparmi accumulati durante i mesi più duri della pandemia, in misura maggiore quelle con redditi più bassi secondo la Banca di Spagna, e questo le porta ad avere aspettative peggiori riguardo al risparmio e ai consumi. Secondo l’indagine CIS, le aspettative sui consumi durevoli sono diminuite del 4,4% nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.

Sulla stessa linea si comportano le previsioni di risparmio , le cui attese diminuiscono del 3,7% nei primi tre mesi di quest’anno rispetto al 2022. Rimbalzano però sia le attese di consumo che quelle di risparmio nel primo trimestre dell’anno rispetto all’ultimo del 2022 , 7,6% e 10%, rispettivamente.

Per il momento, i dati consolidati di Contabilità Nazionale del quarto trimestre 2022 percepiscono un rallentamento del contributo dei consumi al PIL. In particolare, l’INE registra che le famiglie riducono la spesa di 2,2 punti in questo periodo rispetto al terzo, pur mantenendo un tasso interannuale positivo del 2,7%. Bisognerà attendere i dati del primo trimestre 2023 per confrontare le aspettative con la realtà.


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