La Fecam non vede criteri chiari nella legge sulla Vivienda Vacacional


La Fecam non vede criteri chiari nella legge sulla Vivienda Vacacional e avverte che senza distribuzione dei poteri non può essere applicata

La Federazione dei Comuni delle Canarie (Fecam) ha espresso preoccupazione per l’assenza di criteri chiari nel progetto di legge sugli affitti turistici elaborato dal Ministero del Turismo. In particolare, la Fecam ha sottolineato che, senza una chiara distribuzione delle competenze tra le amministrazioni, l’applicazione della legge risulterebbe impraticabile.

La posizione della Fecam sulla regolamentazione

La presidente della Fecam, María Concepción Brito, ha manifestato queste preoccupazioni in una nota diffusa dopo la riunione del Comitato esecutivo dell’ente, tenutasi presso il Municipio di Puntagorda (La Palma). L’incontro ha avuto come tema centrale la regolamentazione degli affitti turistici e le modifiche proposte dai comuni, sulla base del testo approvato dal Parlamento delle Canarie.

Brito ha chiarito che la Fecam rappresenta esclusivamente gli interessi comunali nella regolamentazione delle case vacanze, evidenziando la necessità di una normativa equa e bilanciata che preveda una distribuzione equa dei poteri tra le diverse amministrazioni. Secondo la presidente, gli 88 comuni delle Canarie mirano a garantire una regolamentazione che tenga conto delle specificità territoriali e delle esigenze locali.

Punti critici della legge

Tra i principali punti di disaccordo con il Ministero del Turismo, Brito ha menzionato la Prima Disposizione Transitoria del documento legislativo, ritenuta problematica poiché non considera adeguatamente le diverse realtà insulari e comunali.

Uno degli aspetti più controversi riguarda la duplicazione delle verifiche e dei controlli sulle case vacanze, che verrebbero consolidate nella nuova legge. Inoltre, la Fecam contesta il limite del 10% previsto per gli affitti turistici, sostenendo che tale soglia dovrebbe essere modulata in base alle caratteristiche specifiche di ogni isola e comune. “Se tutto ciò che esiste venisse rivisto, in alcuni casi il limite del 10% verrebbe superato, e non sappiamo come regolamentare la situazione se ciò accadesse. Chi potrà continuare l’attività e chi no?” ha dichiarato Brito.

Un altro aspetto critico riguarda l’assenza nel testo finale di uno strumento concordato con il Ministero, ovvero l’uso di ordinanze provvisorie per regolamentare il settore. “I comuni sono rimasti sorpresi nello scoprire che tale meccanismo non è stato incluso nella versione pubblicata dal Parlamento delle Canarie,” ha aggiunto la presidente.

Problematiche di competenza e ispezione

La legge prevede che i comuni si occupino della regolamentazione degli affitti turistici come attività classificata, ma non fornisce criteri specifici da seguire. Ciò potrebbe portare a interpretazioni differenti tra i vari comuni, con il rischio di generare conflitti e reclami tra le amministrazioni locali.

Un altro punto critico riguarda la gestione delle “Dichiarazioni Responsabili”. La Fecam ritiene inaccettabile la duplicazione delle procedure con i comuni, mentre l’ispezione dovrebbe essere di competenza esclusiva del Governo delle Canarie. Tuttavia, la Prima Disposizione Transitoria sembra assegnare ai comuni responsabilità ispettive che, secondo Brito, non dovrebbero ricadere sulle amministrazioni locali.

La Fecam non vede criteri chiari nella legge sulla Vivienda Vacacional, apertura al dialogo e richiesta di emendamenti

Nonostante le criticità sollevate, la Fecam ha ribadito la propria disponibilità al dialogo e al confronto con tutte le parti coinvolte. “I comuni non si chiuderanno mai a nessun interlocutore”, ha assicurato Brito, sottolineando la necessità di una legge applicabile e capace di rispondere alle peculiarità territoriali. La presidente ha inoltre ricordato che la Fecam è impegnata da oltre un anno in incontri con il Ministero e, più recentemente, con tutti i gruppi parlamentari, esprimendo la speranza che le proposte di emendamento avanzate dai comuni vengano accolte nel testo definitivo della legge.


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