La crisi dell’offerta abitativa a Tenerife
Il mercato immobiliare a Tenerife sta attraversando un periodo di forte squilibrio tra domanda e offerta, con una tensione particolarmente evidente nel segmento degli affitti. Jorge Ojeda, direttore dell’Associazione delle Società di Gestione Immobiliare delle Canarie (ACEGI), sintetizza il problema con chiarezza: “C’è un eccesso di domanda e un’offerta insufficiente”. Questo disequilibrio ha raggiunto livelli critici, al punto che, secondo i dati riportati da Ojeda, ogni singola abitazione messa in affitto riceve in media oltre 50 richieste.
Un mercato selettivo e ad alta pressione
Questa pressione eccezionale sulla domanda genera una serie di effetti a catena che influenzano sia i proprietari sia i potenziali inquilini. I locatori, desiderosi di concludere rapidamente le trattative, sono spesso costretti a effettuare una selezione rigida, orientata alla minimizzazione del rischio. In tale contesto, le persone con risorse economiche limitate si trovano fortemente penalizzate.
“I proprietari si trovano di fronte a una moltitudine di potenziali candidati e, naturalmente, tendono a privilegiare coloro che offrono maggiori garanzie di stabilità economica, come i dipendenti pubblici o le persone con redditi elevati”, spiega Ojeda. Questo approccio, seppur comprensibile, genera un effetto escludente nei confronti delle fasce più vulnerabili della popolazione.
Dinamiche territoriali e velocità delle transazioni
Secondo un rapporto pubblicato dal portale immobiliare Idealista, nella città di Santa Cruz de Tenerife il 24% degli annunci di affitto viene ritirato entro 24 ore dalla pubblicazione, segno dell’elevata competizione.
Ojeda sottolinea che dinamiche simili si osservano anche nel mercato delle compravendite, sebbene con minore frequenza. La combinazione di condizioni macroeconomiche favorevoli — accesso al credito, disponibilità di risorse familiari e programmi pubblici di supporto — sta infatti incentivando l’acquisto di abitazioni. Tuttavia, l’affitto rimane la soluzione più accessibile per gran parte della popolazione, specialmente per i giovani e per chi non possiede risparmi sufficienti per un anticipo.
L’effetto distorsivo degli affitti turistici
Uno degli elementi che contribuiscono a ridurre l’offerta disponibile sul mercato residenziale tradizionale è la crescente diffusione degli affitti turistici. Molti proprietari preferiscono convertire le loro abitazioni in alloggi per vacanze, attratti dalla maggiore redditività e spinti anche da un clima di incertezza giuridica che rende l’affitto a lungo termine percepito come più rischioso.
“L’affitto a breve termine, così come l’affitto stanza per stanza, è preferito anche perché offre maggiori tutele al proprietario. In caso di mancato pagamento, è più semplice risolvere il contratto”, osserva Ojeda.
Incertezza normativa e carenze legislative
Un altro nodo critico è rappresentato dalla mancanza di una normativa efficace sugli affitti urbani, in grado di bilanciare i diritti di proprietari e inquilini. Attualmente, in caso di contenzioso, un procedimento legale può durare fino a due anni, rendendo l’affitto a lungo termine una scelta percepita come rischiosa.
Ojeda evidenzia che nelle Isole Canarie, a differenza di altre regioni della Spagna continentale, non è ancora prassi comune richiedere garanzie onerose, come fideiussioni o depositi equivalenti a sei o dodici mensilità. Tuttavia, la tendenza potrebbe cambiare qualora la pressione sul mercato dovesse continuare a crescere.
Richieste di intervento e riforme legislative
ACEGI, insieme alla Federazione Nazionale dei Gestori Immobiliari e alla CEOE, ha avanzato proposte concrete al governo per affrontare l’emergenza abitativa, tra cui una riforma della Ley de Arrendamientos Urbanos e del Codice Civile, al fine di fornire una cornice normativa più efficace e flessibile.
“Fino a quando resteranno in vigore leggi concepite per un contesto socioeconomico ormai superato, la situazione rimarrà critica”, conclude Ojeda, indicando che le zone centrali delle città sono quelle maggiormente colpite dalla scarsità di offerta e dall’elevata pressione della domanda.