Il Governo approva la legge sulla famiglia


Il Governo approva la legge sulla famiglia


Martedì scorso, durante il Consiglio dei Ministri, il governo ha finalmente approvato la tanto attesa legge sulla famiglia, la quale era rimasta bloccata lo scorso anno a causa delle elezioni generali. Questa nuova normativa rappresenta un passo significativo poiché, soprattutto, estende la protezione sociale a una vasta gamma di modelli familiari e ridefinisce il concetto stesso di famiglia numerosa, includendo ora anche le famiglie monoparentali con due figli. Ora, il disegno di legge dovrà affrontare il processo parlamentare, il quale sarà formalizzato attraverso un iter d’emergenza.

Inizialmente, la legge equipara le famiglie monoparentali con due figli alla categoria delle famiglie numerose. Ciò significa che, secondo le stime del Ministero dei Diritti Sociali, presieduto da Pablo Bustinduy, si prevede che circa 300.000 famiglie monoparentali con due figli rientreranno in questa categoria. Inoltre, il titolo di famiglia numerosa sarà esteso anche ai seguenti tipi di famiglie:

  • Famiglie con due figli in cui uno dei genitori o un discendente è portatore di disabilità.
  • Famiglie con capofamiglia vittima di violenza di genere o con coniuge che ha ottenuto l’affidamento esclusivo senza diritto agli alimenti.
  • Famiglie con due figli in cui uno dei genitori è ricoverato in ospedale da almeno un anno o è stato detenuto.

Di conseguenza, tutti questi gruppi avranno accesso ai diversi aiuti e bonus riservati alle famiglie numerose, come alloggi agevolati, borse di studio, assistenza educativa e tariffe agevolate per i servizi pubblici. Tuttavia, è importante notare che queste famiglie saranno identificate come “famiglie con maggiori bisogni di sostegno genitoriale”, un termine che ha incontrato resistenza dalla Federazione spagnola delle famiglie numerose (FEFN). Quest’ultima ritiene che mantenere il titolo di famiglia numerosa sia fondamentale per preservare l’integrità di questo gruppo e il suo riconoscimento sociale come famiglie con un alto numero di figli.

La legge ha altresì ampliato i diritti delle famiglie numerose in situazioni di separazione e affidamento condiviso, consentendo ora ad entrambi i genitori di accedere a questo status, anche nel caso di coppie non sposate. Inoltre, la categoria delle famiglie numerose speciali è stata estesa, includendo ora le famiglie con quattro figli anziché cinque, e le famiglie con tre figli che soddisfano determinati criteri di reddito. Questa nuova normativa sul diritto di famiglia riconosce anche la diversità dei modelli familiari, includendo famiglie adottive, famiglie ricostituite, famiglie LGTBI, famiglie con membri disabili, famiglie multiple e famiglie affidatarie.

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Nella bozza della Legge sulla famiglia viene anche approvata la parità delle coppie di fatto in tutti gli aspetti, comprese le questioni pensionistiche, attraverso l’istituzione di un registro al quale potranno accedere per ottenere vari permessi, come quello di 15 giorni concesso per il matrimonio, e verrà riconosciuto il diritto alle cure precoci.

Inoltre, la normativa permette al secondo genitore (sia madre che padre) di anticipare di 10 giorni l’inizio del congedo di maternità per accompagnare la gestante, con una modifica prevista all’articolo 48.4 dello Statuto dei Lavoratori. Per quanto riguarda le famiglie monoparentali, le comunità autonome saranno tenute a garantire che i figli di tali famiglie abbiano libero accesso ai centri educativi per la prima infanzia per almeno 16 settimane nei primi 24 mesi di vita o in caso di adozione o affidamento.

Non è specificata la proroga del congedo per nascita


La legge sulla famiglia, inizialmente elaborata dall’ex ministro Ione Belarra, includeva una serie di misure volte a favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata dei lavoratori e a migliorare la condizione delle famiglie. In particolare, si sta ancora lavorando sull’estensione del congedo per nascita e cura dei minori, comunemente noto come congedo di paternità e maternità, che il governo intende portare dalle attuali 16 settimane a 20.

Inoltre, non è stata ancora definita l’implementazione dell’assegno universale per la genitorialità, che secondo uno studio della Federazione spagnola delle famiglie numerose rappresenterebbe la misura più significativa per queste famiglie. Tuttavia, si prevede che il governo presto includerà entrambe le misure, sia attraverso l’inclusione nella Legge Generale di Bilancio dello Stato (PGE), sia tramite emendamenti alla Legge sulla Famiglia durante il suo passaggio al Congresso dei Deputati. Una delle opzioni potrebbe anche prevedere la retribuzione parziale del congedo per cure parentali, in modo che siano retribuite 4 delle 8 settimane di tale congedo.

Al momento, rimane in sospeso, anche se il Ministero dei Diritti Sociali si mostra disponibile ad affrontarla, l’equiparazione dei permessi di nascita concessi alle famiglie con entrambi i genitori alle famiglie monoparentali, così come la possibilità per le famiglie monoparentali con un solo figlio di accedere ai benefici riservati alle famiglie numerose.


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