I comuni chiedono maggiore partecipazione alla legge sulle VV


I comuni chiedono maggiore partecipazione alla legge sulle VV

La FECAM Chiede la Co-Governance nella Nuova Legge sugli Alloggi Turistici

In vista della discussione parlamentare del 14 marzo sulla nuova legge riguardante l’edilizia residenziale per le vacanze, la Federazione dei Comuni delle Canarie (FECAM) ha ribadito la richiesta di una co-governance con l’Esecutivo delle Canarie e i consigli insulari. Questa posizione mira a garantire che la normativa sia in armonia con le esigenze locali e non entri in conflitto con le ordinanze municipali.

Un Impegno per il Dialogo e la Regolamentazione

Mari Brito, presidente della FECAM, ha sottolineato che la federazione lavora da oltre un anno su questo tema e continuerà il dialogo fino al raggiungimento di un accordo soddisfacente per tutte le parti coinvolte. Durante una recente riunione del Comitato Esecutivo della FECAM, è stato ribadito che il Progetto Preliminare di Legge sulla Gestione Sostenibile dell’Uso Turistico degli Alloggi (noto come “Legge sugli Alloggi Turistici”) deve tener conto delle istanze dei governi locali.

“La FECAM ha sempre sostenuto la necessità di regolamentare il settore, ma serve una normativa chiara che garantisca certezza giuridica ai comuni, ai consigli insulari e allo stesso governo delle Canarie”, ha dichiarato Brito. La federazione auspica un sistema di co-governance che consenta una gestione condivisa ed efficace della normativa.

Le Principali Discrepanze con la Bozza di Legge

La FECAM ha evidenziato quattro principali criticità nella bozza attuale della legge sugli alloggi per le vacanze:

1. Evitare Duplicità nelle Procedure

Uno dei punti critici riguarda la Prima Disposizione Transitoria sul consolidamento degli alloggi turistici. Attualmente, la bozza prevede che i comuni debbano verificare, se possibile tramite strumenti digitali, la validità delle dichiarazioni dei responsabili prima di procedere con il consolidamento dell’uso turistico.

Secondo la FECAM, questa misura comporta il rischio di duplicare le verifiche già effettuate da altre amministrazioni, rendendo il processo inefficiente e gravoso per le amministrazioni locali. “Se i comuni dovessero riesaminare tutta la documentazione già presentata, l’onere amministrativo sarebbe insostenibile”, ha spiegato Brito.

2. Flessibilità nei Limiti di Occupazione

Un’altra richiesta riguarda la possibilità per i comuni di stabilire in autonomia i limiti percentuali di alloggi turistici nei propri territori. L’attuale articolo 4 della bozza impone restrizioni rigide, senza considerare le specificità locali.

Brito ha evidenziato tre scenari critici:

  • Isole Verdi: il limite del 20% potrebbe essere insufficiente.
  • Spopolamento rurale: in alcune zone, la locazione turistica rappresenta un incentivo economico per contrastare l’abbandono del territorio.
  • Zone turistiche consolidate: alcuni comuni turistici potrebbero voler limitare o vietare gli alloggi turistici se l’offerta alberghiera fosse già sufficiente.

La FECAM propone quindi un emendamento che dia maggiore autonomia ai comuni nella gestione di questi limiti.

3. Tempistiche Realistiche per l’Applicazione della Legge

I comuni non si oppongono alla nuova normativa e si dichiarano disponibili a collaborare nelle attività di ispezione e monitoraggio. Tuttavia, la bozza di legge impone un termine di quattro anni per la revisione di “decine di migliaia di case vacanze”, un lasso di tempo considerato impraticabile.

Per ovviare a questo problema, la FECAM propone:

  • La redazione di un regolamento attuativo entro sei mesi, che stabilisca criteri chiari per l’applicazione della normativa.
  • La sospensione temporanea della verifica delle richieste presentate ai comuni fino all’entrata in vigore del regolamento.

4. Evitare un Impatto Negativo sull’Offerta Turistica

Un’altra preoccupazione riguarda gli alloggi esistenti che potrebbero essere esclusi dal mercato a seguito della nuova normativa. Secondo i dati del Ministero del Turismo, al 1° luglio 2025 circa 25.000 case vacanze potrebbero essere ritirate improvvisamente dal mercato, con conseguenze significative sull’offerta turistica.

Brito ha sottolineato che molte di queste case si trovano su terreni destinati al turismo e, pur non essendo tecnicamente idonee alla locazione turistica, operano comunque come tali. La FECAM propone dunque una norma transitoria per regolamentare il passaggio di queste strutture e mitigare un’uscita brusca dal mercato.

I comuni chiedono maggiore partecipazione alla legge sulle VV, verso una Legge Chiara e Applicabile

La FECAM continua a insistere sulla necessità di una legge chiara, precisa e facilmente applicabile, che riduca l’incertezza giuridica per amministrazioni locali, proprietari e tecnici comunali. Tuttavia, nonostante il lavoro svolto per oltre un anno, nessun gruppo parlamentare ha ancora espresso un sostegno pubblico alle proposte avanzate dalla federazione.

“Abbiamo riscontrato apertura e interesse nei gruppi parlamentari, ma finora nessuno ha ufficialmente preso posizione a favore delle richieste dei comuni”, ha concluso Brito.

La discussione in Parlamento del 14 marzo sarà un passaggio cruciale per definire il futuro della regolamentazione degli alloggi turistici nelle Canarie.


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