Oggi (mercoledì 23), il Cabildo de Tenerife ha dato il via alla procedura per dichiarare l’Isola come area fortemente colpita da un’emergenza di protezione civile, comunemente nota come zona catastrofica, a seguito dell’incendio che è scoppiato il 15 agosto. La presidente del Cabildo, Rosa Dávila, insieme al Vicepresidente, Lope Afonso, e al Ministro della Presidenza, dell’Amministrazione e del Servizio Pubblico, della Pianificazione Territoriale e del Patrimonio Storico, José Miguel Ruano, hanno tenuto una conferenza stampa per comunicare la decisione presa durante l’odierno Consiglio di Governo.
Rosa Dávila ha precisato che questa procedura è stata avviata “per assicurarsi che, una volta passato l’incendio, possiamo ricevere tempestivamente gli aiuti previsti dalla legge”. Inoltre, il Consiglio Direttivo ha deciso di convocare una Sessione Plenaria Straordinaria, la riunione del Consiglio di Amministrazione del Parco Nazionale del Teide e delle Aree Naturali Protette, nonché la creazione di una commissione per monitorare e valutare i danni, che includerà rappresentanti dei comuni colpiti dal fuoco. Inoltre, si chiede ai consigli comunali di valutare i danni subiti dalle strutture e dai servizi locali, nonché le spese derivanti dalle azioni necessarie.
“Fortunatamente, finora non abbiamo riscontri di danni alle abitazioni, anche se sono state colpite alcune strutture per l’allevamento e l’apicoltura. Tuttavia, è preoccupante che l’incendio abbia distrutto circa 10.000 ettari nel Parco Naturale della Corona Forestale e 2.300 ettari nel Parco Nazionale del Teide”, ha dichiarato Dávila. Ha sottolineato che sebbene i pini delle Canarie possano riprendersi poiché sono resistenti, la ginestra del Teide richiederà ben 25 anni per recuperare. “Si tratta di un danno ambientale quasi irreparabile”, ha aggiunto.
La presidente del Cabildo ha espresso la sua gratitudine a tutti coloro che stanno combattendo l’incendio e ha evidenziato la solidarietà di individui e aziende che stanno collaborando in questa situazione. Ha affermato con determinazione: “Tenerife non si arrenderà, non abbasseremo le braccia e continueremo a lavorare per spegnere l’incendio”.
Rosa Dávila ha anche annunciato che proporrebbe alla riunione della Federazione delle Isole Canarie (Fecai) alcune modifiche da apportare e da trasmettere al governo spagnolo riguardo a questioni ritenute importanti per migliorare la gestione delle emergenze. Ha citato l’esempio della gestione dell’estinzione, attualmente sotto la giurisdizione del Cabildo de Tenerife, sottolineando la necessità di consentire al Cabildo di attivare l’Unità Militare di Emergenza (UME) anche in situazioni di emergenza di livello 1 o 1 rinforzato. Queste proposte verranno sollevate presso la Fecai, il governo delle Isole Canarie e il governo spagnolo.
Il Vicepresidente Lope Afonso ha sottolineato l’importanza della collaborazione con i comuni, poiché sono i più vicini alle persone colpite. Ha affermato che l’obiettivo è riportare alla normalità le vite delle persone colpite il più presto possibile e ha spiegato che l’accordo approvato dal Consiglio Direttivo verrà trasmesso al Governo spagnolo e al Governo delle Isole Canarie, al fine di ottenere il loro contributo nella valutazione dei danni e nell’attuazione delle azioni immediate di risposta all’emergenza.
José Miguel Ruano ha citato la legge 17/2015, del 9 luglio, del Sistema nazionale di protezione civile, la quale prevede diverse misure applicabili ai danni causati da catastrofi naturali come questa. Queste misure includono aiuti finanziari alle persone per danni alle loro abitazioni e beni di prima necessità, risarcimenti agli Enti Locali per spese derivanti da azioni urgenti, assistenza a individui o aziende che abbiano subito danni personali o patrimoniali, aiuti agli stabilimenti industriali, commerciali e di servizi, sovvenzioni per danni alle infrastrutture comunali e alla viabilità provinciale e insulare, aiuti per danni alle produzioni agricole, zootecniche, forestali e di acquacoltura marina e l’apertura di linee di finanziamento agevolate dall’Istituto Ufficiale di Credito (ICO).