I dati dimostrano senza ombra di dubbio che la ripresa turistica alle Canarie dopo il periodo di COVID-19 sia un fatto concreto. Nei primi quattro mesi di quest’anno, da gennaio ad aprile, le Isole Canarie hanno accolto 4,6 milioni di turisti, il che rappresenta un aumento del 2% rispetto al 2019, l’anno precedente alla pandemia, quando si registrò un milione di persone in meno. Inoltre, questi viaggiatori hanno contribuito a generare 1.652 milioni di euro, il 20% in più rispetto al periodo pre-pandemico, che corrispondeva a 1.368 milioni di euro.
Per quanto riguarda i pernottamenti, sia nelle strutture alberghiere che in quelle extralberghiere, sebbene siano ancora inferiori del 4% rispetto al 2019 (con 1,4 milioni di pernottamenti in meno), il trend è in crescita e le previsioni indicano che quest’anno si raggiungerà un livello molto vicino o addirittura superiore a quello del 2019. Fino ad aprile, sono stati registrati 31,1 milioni di pernottamenti nelle isole, secondo i dati dell’indagine sulla ricettività turistica condotta dall’Istituto di Statistica delle Isole Canarie (Istac) e analizzati dall’Osservatorio di Competitività e Sostenibilità Turistica di Ashotel.
Tuttavia, un’analisi approfondita dei dati per isola rivela che ci sono destinazioni nelle Isole Canarie che stanno ottenendo risultati eccezionali e hanno recuperato i livelli pre-pandemici, mentre altre stanno sperimentando una ripresa più lenta. Il ritmo di miglioramento varia. Fuerteventura è l’isola con i dati migliori, seguita da Tenerife, che registra un aumento di viaggiatori, pernottamenti e introiti turistici rispetto al 2019
Tenerife, che occupa il secondo posto, registra un aumento del 7,7% nel numero di viaggiatori che soggiornano sull’isola da gennaio ad aprile, raggiungendo quasi 1,8 milioni di persone rispetto al 2019. Questo aumento significativo di turisti si traduce in un aumento di quasi l’1% dei pernottamenti, che raggiungono la cifra di 11,3 milioni. Inoltre, il reddito turistico è aumentato di quasi il 20%, raggiungendo i 616,1 milioni di euro, come riportato dai dati forniti da Ashotel, un’associazione di datori di lavoro nel settore turistico.
Preoccupazione per la turismofobia
La diffusione di un video sui social network, girato nel sud di Tenerife, in cui diverse persone espongono cartelli e fanno proclami contro i turisti, ha sollevato preoccupazione nel settore turistico. L’associazione dei datori di lavoro di Tenerife, CEOE, ha emesso una nota dopo la riunione del comitato esecutivo in cui ha espresso la sua inquietudine per questo evento, affermando che potrebbe avere un impatto significativo sull’industria del turismo e mettere in pericolo l’occupazione nelle Isole Canarie. Anche la presidente dell’Associazione Affittacamere (Ascav), Doris Borrego, ha espresso preoccupazione per la situazione.
I datori di lavoro ritengono che l’ostilità verso il turismo sia alimentata da diversi gruppi che richiedono, tra le altre cose, una moratoria turistica, l’attuazione di una tassa ecologica e l’implementazione di una legislazione sul turismo. CEOE si è offerta di collaborare con le istituzioni pubbliche e gli attori sociali per sviluppare un settore turistico sostenibile e porre fine all’ostilità nei confronti dei visitatori.
La presidente di Ascav avverte che la turismofobia mette a rischio il principale motore economico delle Isole Canarie e sottolinea che l’opposizione ai turisti ha avuto inizio attaccando le case vacanza. Borrego dichiara che non è giusto condurre una crociata contro le case vacanza e poi estenderla al turismo in generale. Inoltre, critica le “frasi incendiarie” pronunciate da alcuni politici e fa appello alla responsabilità, sottolineando che bisogna riflettere attentamente sul futuro del turismo con prudenza, rispetto e responsabilità.