Sospese le sanzioni per gli appartamenti in sfruttamento turistico
Sospese le sanzioni per gli appartamenti in sfruttamento turistico: verso una riforma della legge
L’Assessorato al Turismo del Governo delle Canarie ha confermato la sospensione temporanea delle sanzioni previste dalla Legge sul Turismo del 2013, una normativa che impone agli appartamenti destinati allo sfruttamento turistico di non essere utilizzati come residenza dai proprietari. La misura è stata adottata in risposta alle numerose proteste e all’incertezza generata dall’applicazione della normativa, che ha portato all’avvio di diversi procedimenti sanzionatori.
La consigliera regionale al Turismo, Jéssica de León, ha dichiarato a Televisión Canaria che questa sospensione rappresenta solo un primo passo, definendola un “cerotto” temporaneo. Tuttavia, ha sottolineato che l’obiettivo finale è una revisione più ampia della normativa attraverso una riforma legislativa.
L’accordo era stato anticipato dal sindaco di San Bartolomé de Tirajana, Marco Aurelio Pérez, che ha dichiarato di aver ottenuto dall’Assessorato al Turismo l’impegno a elaborare una proposta legislativa per modificare la legge attuale. Pérez ha evidenziato che attualmente sono in corso diversi processi di revisione delle normative riguardanti il settore turistico, ma ha anche sottolineato che la Legge 2/2013, del 29 maggio, sul rinnovamento e la modernizzazione del turismo nelle Isole Canarie, rimane in vigore e continua a generare un clima di incertezza tra i proprietari degli immobili coinvolti.
Secondo il sindaco, la sospensione delle sanzioni dovrebbe rimanere in vigore per un periodo sufficientemente lungo da consentire la conclusione dell’iter legislativo delle riforme in corso. L’obiettivo è garantire un quadro normativo più chiaro e coerente, che tenga conto delle esigenze del settore turistico e dei diritti dei proprietari.
Va ricordato che le sanzioni previste dalla normativa attuale sono particolarmente severe: l’infrazione è classificata come “molto grave” e comporta multe comprese tra 30.001 e 300.000 euro. La decisione di sospendere temporaneamente le sanzioni rappresenta quindi un importante segnale di apertura da parte delle istituzioni, in attesa di una soluzione legislativa più equa e sostenibile per tutte le parti coinvolte.