Nuova legge sulla mobilità DGT etichette ambientali ECO o Zero Emissioni


Nuova legge sulla mobilità DGT etichette ambientali ECO o Zero Emissioni

La recente approvazione, da parte della sessione plenaria del Congresso dei Deputati, del disegno di legge sulla mobilità sostenibile segna un passaggio decisivo nella politica ambientale spagnola. Il testo legislativo è stato approvato con 174 voti favorevoli, 170 contrari e 4 astensioni, dopo un accordo dell’ultimo minuto tra il Ministero dei Trasporti e i deputati di Podemos.

Tra le novità più rilevanti introdotte dalla legge figura la revisione del sistema di classificazione delle etichette ambientali della Direzione Generale del Traffico (DGT), che contrassegnano i veicoli in base al loro impatto ambientale. Il governo, su proposta congiunta di Sumar, Bildu, ERC e BNG, ha stabilito che a partire dalla metà del 2025 sarà condotto uno studio tecnico interministeriale per ridefinire i criteri di assegnazione delle etichette.

Obiettivi della riforma

La revisione delle etichette ambientali nasce dall’esigenza di aggiornare i parametri di classificazione alla luce dei progressi tecnologici e delle carenze emerse nel sistema attuale.
In particolare, la legge prevede che la nuova classificazione tenga conto non solo dei livelli di inquinanti emessi (come ossidi di azoto e particolato), ma anche delle emissioni di anidride carbonica (CO₂), introdotte come nuovo criterio determinante.

A tale scopo, il Ministero dei Trasporti, in collaborazione con altri dicasteri e le comunità autonome, dovrà presentare entro dodici mesi un’analisi tecnica e ambientale, che costituirà la base per la futura riforma del sistema.

Impatto previsto sulle etichette ambientali DGT

Le etichette ambientali DGT determinano oggi l’accesso dei veicoli alle zone a basse emissioni (ZBE), in costante ampliamento in molte città spagnole.
Secondo le anticipazioni del Real Automóvil Club de España (RACE) e di fonti specializzate, la nuova classificazione – che dovrebbe entrare in vigore non prima di maggio 2026 – introdurrà criteri più restrittivi, con particolare attenzione alla reale capacità di riduzione delle emissioni.

Le modifiche previste potrebbero ridefinire le categorie come segue:

  • Etichetta Zero Emissioni
    Riservata a veicoli elettrici puri, a idrogeno o ibridi plug-in in grado di percorrere almeno 90 km in modalità completamente elettrica (rispetto ai 40 km attuali).
  • Etichetta ECO
    Attribuita a ibridi plug-in o non plug-in con autonomia elettrica ridotta, micro-ibridi, ibridi leggeri e veicoli a CNG (gas naturale compresso) o GPL, purché conformi alla normativa Euro 6d o superiore.
  • Etichetta C
    Applicabile a veicoli a benzina e furgoni leggeri conformi alla norma Euro 6d, nonché a veicoli diesel che soddisfano i requisiti Euro 6d-TEMP o Euro 6d.
  • Etichetta B
    Assegnata a veicoli a benzina Euro 4 (dal 2006) e diesel Euro 6 (dal 2014), qualora non rispondano ai criteri per categorie superiori.

Retroattività e tempi di applicazione

Le nuove regole non avranno effetto retroattivo. Ciò significa che la riforma si applicherà solo ai veicoli di nuova immatricolazione successiva alla data di entrata in vigore del nuovo sistema, prevista per maggio 2026.
I proprietari di veicoli già in circolazione manterranno dunque l’etichetta attuale, almeno fino a eventuali disposizioni successive.

Implicazioni per il mercato automobilistico

Le modifiche alla classificazione potrebbero incidere sensibilmente sulle scelte di acquisto dei consumatori.
I veicoli ibridi tradizionali o con autonomia elettrica limitata rischiano di non ottenere più le etichette ECO o Zero Emissioni, finora considerate un vantaggio per l’accesso alle ZBE e la riduzione delle tasse di circolazione.
Pertanto, per ottenere le nuove certificazioni, i consumatori potrebbero dover orientarsi verso ibridi plug-in di fascia più alta, con maggiore autonomia elettrica e conformi alle nuove soglie emissive.

Misure aggiuntive sulla mobilità sostenibile

Oltre alla revisione delle etichette DGT, la legge introduce misure finalizzate a ridurre l’uso di automobili private e voli a corto raggio, promuovendo il trasporto ferroviario e altre modalità di spostamento a basse emissioni.
In particolare, si prevede la limitazione dei voli nazionali brevi laddove esista un’alternativa ferroviaria che consenta di raggiungere la stessa destinazione in meno di due ore e mezza.

Tale disposizione mira a ridurre le emissioni complessive del settore dei trasporti, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e con le strategie di decarbonizzazione fissate dall’Unione Europea per il 2030 e il 2050.

Conclusioni

La Legge sulla Mobilità Sostenibile rappresenta un passo significativo nella transizione ecologica del settore dei trasporti in Spagna.
La revisione delle etichette ambientali DGT, unita alla promozione del trasporto pubblico e ferroviario, riflette una strategia integrata volta a ridurre le emissioni, modernizzare il parco veicoli circolante e favorire un modello di mobilità più efficiente e meno inquinante.
L’esito dello studio tecnico previsto per il 2025 sarà determinante per delineare i nuovi criteri e garantire un equilibrio tra esigenze ambientali, sostenibilità economica e progresso tecnologico.


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