Novembre 2026 sistema di deposito restituzione e smaltimento (DRS)
La plastica rappresenta un inquinante estremamente resistente alla decomposizione. Si stima che una bottiglia in PET (polietilene tereftalato) possa impiegare fino a 1.000 anni per degradarsi completamente se sepolta, mentre utensili monouso come bicchieri o piatti in plastica necessitano di circa 50 anni. Per contrastare questo problema, oltre a promuovere una riduzione del consumo, le autorità stanno implementando misure per aumentare le percentuali di riciclaggio, ancora lontane dagli obiettivi prefissati.
Già abituati a pagare per i sacchetti di plastica per scoraggiarne l’uso, ora la sfida principale è incentivare il conferimento dei contenitori di plastica nel bidone giallo. Il Real Decreto 1055/2022, del 27 dicembre, relativo agli imballaggi e ai rifiuti, introduce importanti novità in linea con la direttiva europea. Tra le misure più significative vi è l’obbligo per la Spagna di adottare un sistema di deposito, restituzione e rimborso (SDDR) per i contenitori di plastica monouso nei punti vendita. Sarà possibile restituire bottiglie di plastica, lattine e cartoni fino a 3 litri contenenti acqua, bibite e birra. Questa misura, la cui entrata in vigore è prevista per novembre 2026, mira a incrementare significativamente il tasso di riciclo, in particolare per le bottiglie di piccole dimensioni.
Novembre 2026 sistema di deposito restituzione e smaltimento (DRS)
Nelle Isole Canarie, secondo i dati del 2023, sono stati distribuiti 13.334 contenitori gialli, raccogliendo in media 14 kg di imballaggi leggeri (plastica, metalli e cartoni) per abitante all’anno. Tuttavia, si stima che ogni persona produca circa 34 kg di rifiuti plastici all’anno, dimostrando un impatto ambientale ancora elevato. Il Ministero della Transizione Ecologica riconosce la necessità di migliorare la situazione e ritiene che l’SDDR possa fungere da incentivo per i cittadini, come già avviene in paesi come Norvegia e Germania.
L’obiettivo ideale sarebbe raggiungere un tasso di riciclo compreso tra il 50% e il 70% dei rifiuti prodotti. Attualmente, la Spagna si posiziona nella fascia medio-bassa della classifica europea, lontana dai paesi leader come Svizzera, Svezia, Austria, Germania, Belgio e Paesi Bassi. La Svizzera, ad esempio, raggiunge un tasso di riciclo del 100%, seguita dalla Svezia con il 99%, dall’Austria con il 63%, dalla Germania con il 62%, dal Belgio con il 58% e dai Paesi Bassi con il 51%, secondo la Banca Mondiale. Secondo l’OCSE, la Germania si distingue come il paese europeo con il miglior sistema di riciclo. Tuttavia, la Spagna, con un tasso di riciclo della plastica del 41,2% nel 2022, supera leggermente la media europea del 40,7% (dati Eurostat). La Norvegia, invece, si distingue con un tasso di restituzione dei contenitori per bevande del 92,8%.
Questi dati supportano le argomentazioni di Retorna e delle associazioni ambientaliste, che considerano l’introduzione dell’SDDR una vittoria significativa. A partire da novembre 2026, i consumatori potranno restituire lattine, bottiglie e cartoni ai negozi, ricevendo un incentivo economico minimo di 10 centesimi di euro per contenitore. Retorna lavora su questo obiettivo da anni, contando sul sostegno di numerosi gruppi a livello nazionale.
L’iniziativa annunciata dal Ministero della Transizione Ecologica e della Sfida Demografica rappresenta un traguardo importante per le 130 organizzazioni firmatarie del manifesto a favore di una rapida attuazione della legge sui rifiuti. Tra le sfide principali vi sono l’accessibilità del sistema di deposito, sia nei piccoli negozi che nei grandi supermercati, la creazione di punti di restituzione manuali e automatici, il rispetto delle scadenze e l’inclusione delle bottiglie di vetro per promuovere gli imballaggi riutilizzabili.
Nelle Isole Canarie, il settore della grande distribuzione evidenzia le difficoltà di attuazione dell’SDDR. L’Associazione dei Supermercati delle Canarie (Asuican) segnala che solo nel 2023 ha dovuto conformarsi a 444 normative ambientali, riconoscendone l’importanza ma sottolineando le complessità operative. Una delle principali sfide riguarda l’installazione dei registratori di cassa nei supermercati, garantendo al contempo l’adattabilità delle piccole attività commerciali.
Va inoltre precisato che il sistema non prevede una vera e propria ricompensa economica per il riciclo. Il consumatore pagherà un sovrapprezzo al momento dell’acquisto del prodotto confezionato in bottiglie, lattine o cartoni monouso, che verrà rimborsato al momento della restituzione del contenitore vuoto, purché in buone condizioni. Gli sportelli automatici dovranno essere in grado di riconoscere i contenitori introdotti.
Questo sistema richiama il metodo tradizionale di restituzione delle bottiglie di vetro in Spagna fino agli anni ’80, quando venivano riutilizzate localmente per il reinbottigliamento. Tuttavia, con la delocalizzazione della produzione, oggi si prediligono gli imballaggi in plastica, che devono essere correttamente riciclati per ridurre l’impatto ambientale.
Mentre produttori e distributori richiedono più tempo per l’implementazione del sistema, il Ministero della Transizione Ecologica ha già escluso questa possibilità. Le associazioni di supermercati restano in attesa di chiarimenti sulle modalità di installazione delle macchine di deposito e restituzione, considerando le difficoltà logistiche e lo spazio già occupato da altri punti di raccolta per capsule di caffè, batterie e rifiuti elettronici (RAEE).