L’Euribor sale ancora a settembre al 4,14% e rende i mutui più cari


L’Euribor sale ancora a settembre 4,14% e rende i mutui variabili più cari di altri 2.000 euro all’anno

Nel mese di settembre, l’Euribor ha registrato un aumento significativo, raggiungendo il 4,145%, il livello più alto dall’anno 2008. Questo aumento è avvenuto dopo una leggera diminuzione a agosto al 4,07%. Questa evoluzione riflette il trend di aumento dell’indice di riferimento per il calcolo delle rate dei mutui, che ha visto un costante rialzo per 20 mesi consecutivi. Questo periodo di crescita è iniziato dal minimo storico del -0,5% registrato alla fine del 2021 e ha portato l’Euribor al 4,15% nel luglio precedente.

L’Euribor sale ancora a settembre al 4,14% e avrà un impatto diretto sui mutui a tasso variabile, con un aumento previsto di oltre 160 euro al mese a partire da ottobre, corrispondente a circa 2.000 euro all’anno. Questo calcolo si basa su un prestito medio di 150.000 euro con una durata di 25 anni e un differenziale di 1 punto rispetto a questo benchmark.

Questo fenomeno è la conseguenza del secondo ciclo di aumento dei tassi di interesse ufficiali, avviato dalla Banca Centrale Europea (BCE) nel luglio del 2022 come misura per affrontare l’inflazione. Nel settembre dell’anno precedente, l’Euribor si attestava al 2,5%, il che rendeva già i mutui medi più costosi di oltre 250 euro al mese, pari a circa 3.000 euro all’anno. È importante notare che a settembre del 2021, l’Euribor era ancora negativo, toccando i minimi storici.

L’Euribor sale ancora a settembre al 4,14% ha un impatto non solo sui mutui a tasso variabile ma anche su quelli a tasso fisso, contribuendo ad aumentare il costo complessivo dei finanziamenti. Inoltre, i nuovi mutui sottoscritti, indipendentemente dal tipo di tasso (variabile, fisso o misto), rifletteranno l’attuale aumento dei tassi rispetto alle condizioni offerte dalle banche negli ultimi mesi.

Questo scenario si riflette nei dati sul mercato dei mutui in Spagna, dove si osserva una diminuzione significativa del numero di mutui concessi. Nel mese di luglio, il numero di mutui concessi è diminuito del 18,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE). Questo calo rappresenta il sesto mese consecutivo di ribassi, con una diminuzione superiore al 15% negli ultimi cinque mesi. A maggio, le banche hanno addirittura venduto il 25% in meno di mutui per l’acquisto di case o immobili.

La strategia della BCE di aumentare i tassi di interesse ufficiali fa parte di un più ampio sforzo per combattere l’inflazione, ma ha l’effetto di limitare l’accesso ai finanziamenti per le famiglie, le imprese e gli Stati. Questo impatto è particolarmente rilevante nel mercato dei mutui in Spagna, dove ben il 75% delle famiglie ha mutui a tasso variabile, legati all’Euribor.

Altri dati rivelano il deterioramento del mercato dei mutui in Spagna, tra cui una diminuzione del 2,6% dell’importo medio dei prestiti con queste caratteristiche, che ora si attesta a 143.412 euro. Inoltre, si osserva una costante diminuzione dell’importo totale concesso rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una diminuzione superiore al 20%.

L'Euribor sale ancora a settembre

L’aumento dei tassi di interesse ha un effetto diretto sulla domanda di finanziamenti, contribuendo a ridurla. Tuttavia, le banche hanno compensato questa diminuzione delle operazioni con un aumento dei profitti negli ultimi trimestri, nonostante abbiano effettuato meno transazioni. Tuttavia, gli esperti avvertono sulla necessità di evitare ulteriori restrizioni monetarie da parte della BCE per non peggiorare ulteriormente la situazione.

Da parte sua, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha riconosciuto che i tassi ufficiali hanno raggiunto livelli che contribuiranno all’obiettivo di ritorno dell’inflazione al 2% se mantenuti a lungo termine.

Per contrastare l’effetto di soffocamento che questo aumento dei mutui ha sulle famiglie, il governo ha stipulato un Codice volontario di buone pratiche con le banche per il 2023. Questo codice prevede la possibilità di conversione gratuita dei prestiti variabili in quelli fissi e la proroga dei termini con il congelamento delle rate, tra altre misure speciali, come sconti, per le famiglie a basso reddito che sono particolarmente vulnerabili a questo cambiamento nel mercato dei mutui.


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