Le strade pericolose per le moto a Tenerife
Tenerife è considerato il luogo più pericoloso per circolare in moto in tutta la Spagna. Lo conferma la Dirección General de Tráfico (DGT), che ha individuato ben 18 tratti ad alto rischio sull’isola, dove si sono verificati ripetuti incidenti negli ultimi anni. Questo fa sì che Tenerife abbia il maggior numero di punti neri per motociclisti rispetto al resto del paese. La lunga lista di aree critiche è attribuibile, tra l’altro, alla complicata orografia dell’isola, caratterizzata da curve sinuose, scogliere e massicci montuosi come quelli di Anaga e Teno, che costringono i conducenti di moto a prestare estrema attenzione.
Le strade TF-21, TF-28 e TF-82 sono quelle che concentrano il maggior numero di tratti a rischio. La TF-21, che parte da La Orotava e attraversa il Parco Nazionale del Teide, ha tre punti neri: il primo tra i chilometri 7,2 e 9,27, il secondo tra i chilometri 17,73 e 20,02, e il terzo tra i chilometri 62,46 e 64,75. La TF-28 presenta tre punti neri, situati tra i chilometri 15,62 e 17,6, 47,28 e 49,28, e 65,52 e 67,24. Sulla TF-82, invece, ci sono due tratti a rischio: uno tra i chilometri 9,64 e 11,46, e un altro tra i chilometri 18,71 e 20,71.
Tra le aree di alta sinistrosità vi è la salita di Los Loros sulla TF-523 nel comune di Arafo, nota per le corse illegali e i comportamenti pericolosi che minacciano i residenti. Nonostante i controlli speciali, le attività rischiose tendono a riemergere ciclicamente, coinvolgendo moto e auto.
I 18 tratti a rischio si trovano su strade convenzionali, escludendo autostrade e superstrade, molte delle quali si snodano attraverso terreni montuosi. Le caratteristiche di questi tratti includono curve strette, restringimenti della carreggiata, scarsa visibilità e precipizi, che aumentano il pericolo di sbandamento.
Un altro fattore che contribuisce al primo posto di Tenerife è l’intenso traffico veicolare. L’isola è una zona turistica, con un elevato flusso di veicoli dovuto sia ai residenti che ai visitatori, molti dei quali circolano per la prima volta sulle strade locali.
Secondo uno studio di Carfax, le Isole Canarie hanno il chilometraggio medio più alto per le moto, con 37.000 chilometri. Il clima favorevole e i paesaggi montuosi incentivano l’uso delle moto durante tutto l’anno. Tuttavia, la presenza di microclimi lungo i percorsi, con rapidi cambiamenti da zone calde a umide, rappresenta un ulteriore rischio, in quanto aumenta la possibilità di scivolamento.
Bernardo Hernández è membro dell’Associazione Internazionale dei Professionisti per la Sicurezza Stradale (Aipsev). Spiega che, nonostante la pericolosità delle strade dell’isola, «la maggior parte dei conducenti di moto sono persone rispettose, che prestano attenzione e che godono del loro veicolo, che per molti rappresenta una passione». Per quanto riguarda la guida spericolata o la partecipazione dei motociclisti a corse illegali, che mettono in pericolo la loro vita e quella degli altri utenti della strada, insiste sul fatto che «esiste un piccolo gruppo residuale, molto individualista, che agisce per conto proprio e rischia più del dovuto».