Imposte sui redditi nel 2023, chi non dovrà pagare


nella campagna Redditi 2023 ci sarà una modifica in aumento dell’importo della retribuzione annua lorda dalla quale è obbligatorio dover presentare la dichiarazione Irpf

Quest’anno l’importo minimo del reddito annuo aumenterà di 1.000 euro , passando da 14.000 a 15.000 euro.

Chi guadagna meno di 15.000 euro non è tenuto al pagamento dell’Irpef

se una persona riceve un reddito inferiore a 15.000 euro all’anno da un unico contribuente, quest’anno è esente dal dover pagare l’imposta sul reddito delle persone fisiche .

Va anche notato che la tassazione può variare a seconda del nucleo familiare, se ha figli o meno, ecc.

Un’altra novità della campagna Redditi 2023 è la modifica degli sgravi Irpef per redditi da lavoro.

Da quest’anno è prevista la proroga delle riduzioni delle rendite reddituali pari o inferiori a 21.000 euro; cioè una differenza di 3.000 euro rispetto allo scorso esercizio.

La riduzione (bonus) per reddito da lavoro è attualmente applicata a redditi lordi fino a 18.000 euro, ma dal 1° gennaio si applicherà a redditi compresi tra 15.000 e 21.000 euro

Nel caso di un lavoratore dipendente con due figli che presenta la dichiarazione congiunta, l’aliquota minima sale da 18.000 euro a 19.000 euro per l’aumento della riduzione del reddito da lavoro.

Riduzione della tassazione per i lavoratori autonomi

Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, beneficeranno di un’ulteriore riduzione del 5% del reddito netto nella tassazione per moduli e, nel preventivo diretto semplificato, di un’ulteriore detrazione di due punti fino al 7% delle spese difficilmente giustificabili .

Inoltre, vengono prorogati per un altro anno gli attuali limiti di esclusione del sistema a moduli , in modo che più contribuenti possano continuare a pagare attraverso questo sistema.

Viene invece ridotta dal 25% al ​​23% l’imposta sulle Pmi e aumentata l’Irpef sui redditi da capitale superiori a 200.000 e 300.000 euro . Aumenta inoltre la tassazione per le grandi imprese limitando al 50% le perdite delle società controllate deducibili nel 2023 dai gruppi consolidati.

Contributi per le pensioni

cambia la proporzione tra i contributi che i lavoratori e le imprese devono pagare per le pensioni .

Con tale modifica si chiede che non vi siano incidenze sugli importi pendenti da esercizi di altri anni, e che non potevano essere oggetto di riduzione perché la base imponibile era insufficiente, ovvero perché superavano il limite stabilito dall’art. Agenzia 


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