Hacienda approva l’utilizzo del RIC per i nuovi lavoratori
L’AEAT accetta i criteri applicati dalle compagnie isolane. Consente di concretizzare la Riserva in nuovi contratti della durata di 2 anni
L’Agenzia statale delle imposte, nota come AEAT, ha recentemente autorizzato l’utilizzo della Riserva per gli Investimenti nelle Isole Canarie (RIC) per coprire i costi del lavoro relativi a nuovi dipendenti, compresi stipendi e contributi previdenziali. Questa possibilità era stata introdotta nel 2007, ma a causa di incertezze giuridiche generate da disposizioni legislative, è stata poco sfruttata fino a tre anni fa.
Dopo l’introduzione di alcune migliorie normative, si è iniziato a utilizzare questa opzione, seppur in modo cauto. Attualmente, si stanno effettuando i primi controlli, che hanno riportato esiti positivi. Salvador Miranda, economista, giurista ed esperto del RIC, sottolinea l’importanza dell’approccio adottato dal Tesoro e l’effetto positivo che avrà sull’economia delle Isole Canarie. Miranda afferma che questa apertura rappresenta un’opportunità significativa per generare risorse dirette verso il lavoro nelle Isole Canarie.
La materializzazione del RIC per coprire i costi del lavoro è consentita per un periodo di due anni, e l’impiego deve essere mantenuto per almeno cinque anni. Il limite massimo per dipendente è di 36.000 euro all’anno. Miranda spiega che se si assume un manager con uno stipendio di 100.000 euro, si può utilizzare il RIC per un massimo di 36.000 euro. Allo stesso modo, se si assume un operaio con uno stipendio di 12.000 euro e contributi previdenziali di 17.000 euro, questi ultimi possono essere materializzati attraverso il RIC.
La mancanza di certezza giuridica, l’eterno problema
La persistente incertezza giuridica rappresenta una sfida costante, come evidenziato da Miranda nel contesto dell’attuale utilizzo dell’incentivo fiscale RIC (Riserva per gli Investimenti nelle Isole Canarie). Miranda sostiene che l’AEAT dovrebbe impegnarsi maggiormente per migliorare la comprensione di questo incentivo fiscale, il cui principale ostacolo è l’ampia incertezza giuridica che lo circonda. Egli ritiene che ci sia la necessità di una maggiore comprensione da parte dei tribunali in merito alle questioni legate al RIC.
Miranda sottolinea che quando le controversie legate al RIC finiscono davanti ai giudici, essi seguono un mantra rigoroso, insistendo sul rispetto assoluto dei requisiti e delle disposizioni di legge, considerando l’incentivo come estremamente potente. Tuttavia, Miranda solleva la questione di chi debba interpretare la legge quando essa è scritta in modo poco chiaro o non vi sono regole specifiche. Questa incertezza, secondo lui, crea un notevole ritardo nelle opportunità imprenditoriali, poiché la decisione presa oggi può essere giudicata solo dopo anni da un magistrato.
Miranda identifica l’incertezza giuridica come il principale motivo per cui sempre meno imprenditori scelgono di finanziare il RIC negli ultimi 20 anni. Nonostante gli stanziamenti siano diminuiti da 1.800 milioni nel 2000 a 821 milioni nel 2021, Miranda nota un aumento del 75% rispetto all’anno precedente, evidenziando la rilevanza continua dello strumento anche in periodi di crisi. Tuttavia, insiste sulla necessità di apportare modifiche per affrontare l’incertezza giuridica.
Miranda fa notare che le regolarizzazioni dei fondi RIC, che ammontano a 334,5 milioni di euro nel 2021, sono indicative della necessità di aggiustamenti. Queste regolarizzazioni avvengono quando i fondi stanziati non vengono concretizzati o quando l’Ispettorato ritiene che i requisiti non siano stati soddisfatti. Inoltre, Miranda evidenzia che ci sono difficoltà nelle ispezioni AEAT riguardo all’uso del RIC per veicoli di investimento collettivo e nei progetti di energia eolica, sottolineando la necessità di rivedere e risolvere tali problematiche per garantire una maggiore sicurezza giuridica.