Capannone industriale di Guaza ad Arona vietato l’uso commerciale
La giudice Nuria María del Prado Medina Martín, magistrato del Tribunale Contenzioso-Amministrativo n. 4 di Santa Cruz de Tenerife, ha accolto il ricorso contro il Consiglio Comunale di Arona, stabilendo con una sentenza emessa venerdì scorso (24 gennaio) che il terreno occupato dal contestato capannone industriale di Guaza non avrebbe dovuto essere convertito in un edificio commerciale. Tale trasformazione era stata autorizzata nel 2018 dall’allora assessore all’urbanistica Luis García.
La sentenza dà ragione ai ricorrenti che avevano impugnato la riclassificazione del terreno come area commerciale. Questa modifica aveva portato l’imprenditore Diego Cano, promotore del centro commerciale Arts, a vendere la proprietà due mesi dopo alla società di autonoleggio Cicar per 5,5 milioni di euro, contribuendo alla crisi politica che ha portato alla frammentazione del governo del PSOE.
Capannone industriale di Guaza ad Arona vietato l’uso commerciale
Nel procedimento, il Comune di Arona è stato rappresentato dall’avvocatura del Cabildo de Tenerife, mentre le società Melifosi Consulting SL e Cicar sono state coinvolte come parti convenute. Il ricorso amministrativo era stato presentato contro la delibera del 15 giugno 2018 (n. 4.224), con la quale si concedeva a Melisofi Consulting una licenza d’uso consolidata. I ricorrenti ne chiedevano l’annullamento, sostenendo che la delibera non rispettava i requisiti di legge e che il processo di conversione urbanistica non era stato correttamente completato.
Il Consiglio Comunale non ha contestato il ricorso, dichiarando di aver avviato un riesame d’ufficio ma di non aver potuto deliberare esplicitamente per mancanza di personale e risorse. Al contrario, le società coinvolte si sono opposte alla richiesta di annullamento della risoluzione. Tuttavia, la giudice ha ritenuto che, vista la posizione del Comune, non fosse necessario entrare nel merito della questione, in quanto l’amministrazione stessa ha riconosciuto che la delibera non era conforme alla legge. Questo ha permesso di emettere una sentenza favorevole ai ricorrenti.
Inoltre, la giudice ha respinto la richiesta delle società convenute di rigettare il ricorso, sottolineando che la loro opposizione era meramente formale e non poteva influenzare la decisione, poiché il provvedimento impugnato era stato adottato dal Comune. In quanto beneficiarie della delibera, le aziende avevano naturalmente interesse a difenderla, ma ciò non bastava per respingere l’azione legale, data la posizione dell’amministrazione.
La sentenza ha quindi annullato la trasformazione urbanistica del capannone industriale senza imporre spese processuali a nessuna delle parti.
Di conseguenza, il tribunale ha vietato l’uso della struttura per fini commerciali. Nonostante l’immobile sia rimasto inutilizzato per anni e il terreno sia tecnicamente classificato come rustico, vi erano stati interventi di ampliamento e miglioramento, nonostante il divieto imposto lo scorso settembre dall’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, un ente del governo regionale.
Fino a questa sentenza, l’ultimo sviluppo significativo era stata l’ordinanza di chiusura dei lavori emessa dall’assessore Luis García l’8 gennaio. Tuttavia, una settimana dopo, la sindaca ha annullato tale provvedimento. Attualmente, Lemes sta negoziando un accordo di governo con Vox e Coalición Canaria, sebbene senza raggiungere la maggioranza assoluta, a meno che l’unico consigliere di Nueva Canarias non decida di sostenerlo, anche dall’esterno.
Sebbene la crisi politica non sia riconducibile esclusivamente a questa vicenda, la controversia sul capannone industriale e la sua chiusura hanno contribuito alla rottura tra Lemes e Más por Arona. Inoltre, il 13 dicembre, la sindaca ha avuto un incontro con Mamerto Cabrera, direttore di Cicar Canarias, a cui hanno partecipato tecnici dell’Urbanistica ma non l’assessore allora in carica, Luis García, che non era stato invitato.