Battuta d’arresto sulla guagua gratis a Tenerife
Stop agli sconti per gli utenti del trasporto pubblico a Tenerife e nelle Isole Canarie: conseguenze del voto contrario al decreto omnibus
La decisione del Partito Popolare, Vox e Junts di respingere il decreto omnibus proposto dal governo centrale ha avuto un impatto diretto su diverse misure, tra cui la rivalutazione delle pensioni, gli aiuti alle persone colpite dalla DANA e dall’eruzione del vulcano di La Palma, nonché i bonus sui trasporti pubblici. Questo scenario rappresenta un passo indietro significativo per gli utenti del trasporto pubblico nelle Isole Canarie.
Lo scorso dicembre, il Consiglio dei Ministri aveva approvato un decreto che garantiva viaggi gratuiti in autobus per tutto il 2025, una misura ottenuta grazie alla pressione della Coalizione delle Canarie (CC) e inclusa nell’agenda negoziale con il governo centrale. Per questa iniziativa erano stati stanziati oltre 100 milioni di euro. Tuttavia, il decreto non è stato ratificato nella recente sessione straordinaria del Congresso, a causa del voto contrario di PP, Junts e Vox.
Fine degli sconti sui trasporti: cosa cambia da domani
A partire da domani, gli utenti dei trasporti pubblici a Tenerife e nelle Isole Canarie e nel resto della Spagna dovranno affrontare la cessazione degli sconti, ritornando a pagare l’intero prezzo di biglietti e abbonamenti. Il ministro dei Trasporti, Óscar Puente, ha confermato che l’abrogazione del decreto omnibus comporta la fine del supporto legale per queste agevolazioni. Di conseguenza, i viaggi in autobus, treni suburbani e metropolitane torneranno ai prezzi standard precedenti all’entrata in vigore della misura.
Chi ha già acquistato un abbonamento agevolato potrà continuare a utilizzarlo fino alla sua scadenza, ma da domani non sarà più possibile ottenere biglietti o abbonamenti con sconti. I Cabildos delle Canarie, insieme al governo regionale, dovranno ora valutare come compensare la perdita di questi aiuti e studiare alternative per mantenere il supporto ai cittadini, come previsto dagli accordi di investitura.