A Tenerife si verificano tra 10 e 15 terremoti a settimana
Tenerife: attività sismica nella norma secondo l’IGN, ma si prepara un’esercitazione per crisi vulcanica
Nonostante la registrazione di circa 30 terremoti nelle ultime due settimane sull’isola di Tenerife, gli esperti del Instituto Geográfico Nacional (IGN) rassicurano la popolazione: si tratta di una sismicità diffusa e non associata a sciami sismici, fenomeno che avrebbe invece potuto indicare un’evoluzione significativa del sistema vulcanico.
La direttrice dell’IGN nelle Isole Canarie, Itahiza Domínguez, spiega che l’attività sismica osservata rientra nei limiti della normale variabilità. “Non si è verificata una ripresa improvvisa dell’attività. L’isola di Tenerife registra mediamente tra i 10 e i 15 terremoti a settimana”, ha dichiarato. I quasi 30 eventi sismici recentemente rilevati, ha precisato, non costituiscono uno sciame, bensì una sequenza sparsa di episodi non collegati tra loro.
Anomalie precedenti e stato attuale
Domínguez ha anche fatto riferimento a modeste anomalie geofisiche rilevate lo scorso gennaio, chiarendo che si trattava di fenomeni a lunghissimo termine, senza implicazioni immediate per l’attività vulcanica. “Al momento, non sono presenti anomalie nei dati monitorati, e anche l’attività sismica, pur superiore alla media settimanale, non si presenta con regolarità né intensità preoccupante”, ha affermato.
Perché un’anomalia possa essere considerata indicativa di una possibile intrusione magmatica, l’IGN evidenzia che sarebbe necessario osservare un’attività sismica molto più intensa, con decine di terremoti all’ora per un periodo prolungato. “Non siamo in questa situazione”, ha sottolineato Domínguez.
Prevedibilità delle eruzioni e limiti del monitoraggio
Domínguez ha riconosciuto l’attuale impossibilità scientifica di fornire previsioni precise: “La probabilità di un’eruzione è stimata attorno al 40%, ma non possiamo sapere se avverrà tra pochi anni o tra un secolo. Gli strumenti attuali non lo permettono”.
Ha inoltre ricordato che, come dimostrato nel caso dell’eruzione a La Palma nel 2021, l’accumulo di magma può protrarsi per decenni senza segni evidenti. Solo attraverso l’analisi post-eruttiva di materiali geologici è stato possibile ricostruire con chiarezza i processi premonitori, ma tali dati non sono utilizzabili per il monitoraggio in tempo reale.
“Anche se disponiamo di sistemi avanzati basati su parametri sismici e di deformazione del suolo, la capacità di rilevare segnali precoci affidabili resta limitata”, ha spiegato. “Non esiste alcun sistema in grado di offrire certezze nel breve termine”.
Informazione pubblica e responsabilità istituzionale
In un contesto in cui la comunicazione del rischio vulcanico è particolarmente delicata, Domínguez ha invitato la popolazione alla cautela: “I dati dell’IGN sono pubblici, ma la loro interpretazione richiede competenza e prudenza. Invitiamo sempre i cittadini a seguire solo le comunicazioni provenienti dalle istituzioni ufficiali”.
Esercitazione di emergenza vulcanica a Garachico
Nel quadro della strategia di preparazione e risposta alle emergenze, il Comune di Garachico, nel nord di Tenerife, ospiterà dal 22 al 28 settembre una esercitazione su scala europea per la gestione di crisi vulcaniche. L’iniziativa è organizzata nell’ambito del programma UE-Modex, il meccanismo di protezione civile dell’Unione Europea.
Secondo quanto riportato in un comunicato ufficiale del Cabildo di Tenerife, l’esercitazione coinvolgerà esperti della Protezione civile europea e delle autorità locali. Blanca Pérez, assessora all’Ambiente, ha sottolineato che l’obiettivo principale dell’evento è rafforzare la capacità di risposta dei servizi di sicurezza e di emergenza in caso di eventuale eruzione.
“Si tratta di un’importante opportunità per migliorare la nostra preparazione e garantire che le strutture operative possano agire in modo efficace, tempestivo e coordinato”, ha dichiarato Pérez.
A Tenerife si verificano tra 10 e 15 terremoti a settimana