Manifestazione alle Canarie contro il sovraffollamento turistico


Manifestazione alle Canarie contro il sovraffollamento turistico

Migliaia di persone stanno prendendo parte a una dimostrazione in tutte e otto le Isole Canarie questo sabato, adottando il motto “Le Isole Canarie hanno un limite”. L’obiettivo condiviso era richiedere una revisione del modello di turismo di massa e, conseguentemente, del modello socioeconomico dell’arcipelago. Questo evento evocava le grandi mobilitazioni storiche vissute nella comunità canarina.

Le manifestazioni sono iniziate alle 12 in tutte le isole tranne a La Palma, dove sono previste per le 17. Questa giornata ha visto anche concentrazioni in diverse città spagnole ed europee.

Le prime proteste sono state organizzate dai residenti di Madrid, riunitisi a Puerta del Sol per criticare un modello economico che ritengono stia portando all’espulsione dalla loro terra. Durante la lettura del manifesto, una donna ha dichiarato: “Siamo qui oggi perché non possiamo essere là”.

A Las Palmas de Gran Canaria, migliaia di persone hanno preso parte alla manifestazione lungo il lungomare di Las Canteras, mentre in altre isole si sono verificate manifestazioni simili.

A Santa Cruz de Tenerife, i problemi maggiori si sono verificati, con migliaia di persone che si sono radunate nella affollata Plaza Weyler mentre continuava ad arrivare un flusso costante di viaggiatori dai tram e dagli autobus affollati.

Ciò che era iniziato come una protesta a Tenerife è diventato un evento storico che ha coinvolto l’intero arcipelago, oltre a diverse capitali della penisola iberica ed europee, tra cui Madrid, Barcellona, ​​Granada, Malaga, Berlino, Londra e Amsterdam.

Anche a Puerto del Rosario (Fuerteventura), Arrecife (Lanzarote), Valverde (El Hierro), San Sebastián de La Gomera, Santa Cruz de La Palma e La Graciosa si sono tenute manifestazioni simili.

Il peso del turismo nell’economia

Queste marce sono emerse come una denuncia dell’esaurimento del modello economico dominante nelle isole (che rappresenta il 35% del PIL delle Canarie e quasi il 40% dell’occupazione), nonché come una richiesta di moratoria, un’ecotassa e una regolamentazione sull’acquisto di case da parte di stranieri.


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