Il governo vuole limitare l’acquisto di case da parte degli stranieri


Il governo vuole limitare l’acquisto di case da parte degli stranieri

Il Governo delle Isole Canarie ha richiesto un rapporto ai servizi legali della comunità al fine di formulare una proposta di riforma legislativa mirata a regolare l’acquisizione di immobili da parte di cittadini stranieri. In tale contesto, il confronto, parte integrante degli obiettivi fissati dall’Esecutivo per questa legislatura, prenderà avvio a Bruxelles, su richiesta del presidente delle Isole Canarie, Fernando Clavijo, il quale ha sollecitato l’organizzazione di un forum monografico guidato dalle isole presso la Conferenza delle Regioni periferiche e marittime d’Europa.

In seguito alla prima Conferenza dei Presidenti tenutasi al Parlamento delle Isole Canarie lo scorso martedì, uno dei risultati emersi è stato il bisogno di individuare soluzioni basate su approcci “scientifici e giuridici” per affrontare la crescita demografica. Una delle linee guida sarà la formulazione di una “strategia sulla sfida demografica“, che prevede anche la limitazione degli acquisti immobiliari da parte di stranieri.

L’obiettivo, come indicato in un comunicato dell’Esecutivo, è quello di “incaricare” la futura Commissione europea e le varie forze politiche di includere questa iniziativa nei loro programmi.

Esistono già territori comunitari con limitazioni simili, anche se la loro regolamentazione risale a prima dell’adesione all’Unione Europea. Un esempio è Malta, entrata nell’UE nel 2005, che ha introdotto restrizioni all’acquisto immobiliare da parte dei cittadini europei, consentendo l’acquisizione solo ai residenti da più di cinque anni, mediante una legge denominata “permesso aiP”. Tale misura è stata adottata a Malta a causa delle dimensioni limitate dell’isola e del peso significativo del settore turistico nell’economia locale.

Una situazione analoga si riscontra in Finlandia, che, in occasione dell’adesione all’UE, ha introdotto restrizioni all’acquisizione di terreni o immobili nell’arcipelago delle Isole Aland da parte di cittadini europei non finlandesi, richiedendo l’autorizzazione delle autorità per effettuare tali transazioni.

Questa sarebbe la prima iniziativa intrapresa dalle Isole Canarie per affrontare la sfida demografica all’interno dell’Unione Europea, con l’intento di discuterne all’interno della CRPM, il forum europeo che rappresenta tutte le zone costiere e le isole del continente. L’Esecutivo auspica che il dibattito possa iniziare prima dell’assemblea annuale dell’organizzazione, prevista l’anno prossimo nelle Isole Canarie, come concordato nell’ultima riunione tenutasi la settimana scorsa a Punta Delgada, nelle Azzorre. La CRPM, fondata nel 1973 e alla quale aderiscono le Isole Canarie, è composta da 150 regioni marittime e costiere appartenenti a 24 Stati dell’UE, e ha come obiettivo principale la promozione della coesione sociale, economica e territoriale delle isole e delle aree costiere. Inoltre, si occupa di garantire la piena integrazione delle politiche europee nelle aree con impatto territoriale provenienti dall’UE.


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