A maggio Crollo dei Mutui Casa -24% le cause


Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE), a maggio di quest’anno il numero di società di mutui casa registrate ha subito un brusco crollo rispetto allo stesso mese del 2022. Questa tendenza riflette il continuo calo dei mutui che ha avuto inizio all’inizio dell’anno, quando la bolla dei mutui è stata innescata da fattori come l’inflazione e la situazione internazionale, tra cui la guerra in Ucraina e gli aumenti dei tassi di interesse attuati dalla Banca Centrale Europea (BCE).

In particolare, il crollo dei mutui costituiti su abitazioni è stato del 24% rispetto al maggio dello scorso anno, rappresentando il calo più significativo dall’inizio del 2021.

Questo calo è in gran parte attribuibile all’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE a partire dal 21 luglio, che li ha portati al 4% dopo l’ultimo aumento dell’otto. Ciò ha comportato un notevole incremento del costo dei mutui a tasso variabile, che dipendono dall’Euribor e che attualmente si attesta intorno al 4,164%.

Di fronte a questa situazione, chiunque abbia bisogno di contrarre un mutuo si trova di fronte ad una scelta difficile. La soluzione preferita è quella di optare per un mutuo a tasso fisso, che garantisce una maggiore stabilità nel pagamento delle rate, evitando così le oscillazioni dei tassi di interesse. Coloro che già hanno un mutuo a tasso variabile stanno valutando la possibilità di passare a un tasso fisso per ottenere maggiore sicurezza e chiarezza riguardo al costo complessivo.

Questa tendenza è confermata dal fatto che il 36,4% dei mutui con variazioni delle condizioni è stato influenzato proprio dai cambiamenti nei tassi di interesse. Molti stanno optando per i mutui a tasso fisso, che sono aumentati dal 13,4% al 37,4%, mentre quelli a tasso variabile sono scesi dall’85,6% al 61,3%. Il 38% dei mutui casa stipulati a maggio di quest’anno era a tasso variabile, mentre il 62% era a tasso fisso.

I tassi di interesse medi per tutti i mutui hanno subito un notevole incremento a maggio, attestandosi al 3,5%, con una durata media del prestito di 23 anni. Nel caso specifico delle abitazioni, l’interesse medio è stato del 3,15%, con un aumento del 1,34% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e con una durata media del prestito di 25 anni.

Questa situazione ha creato incertezza e preoccupazione sul mercato immobiliare, con molti potenziali acquirenti che preferiscono attendere periodi di maggiore stabilità prima di impegnarsi in un mutuo. La BCE e gli attori del settore stanno monitorando attentamente l’evoluzione della situazione e cercando soluzioni per mitigare gli effetti di questa tendenza sulle prospettive economiche delle famiglie e del mercato immobiliare in generale.


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