Incendio Tenerife ancora fuori controllo, bruciati 3.273 ettari


Un totale di 226 vigili del fuoco lavoreranno via terra stasera, insieme al dispositivo di sicurezza

Nel pomeriggio sono state effettuate nuove evacuazioni nei comuni di Arafo, La Orotava, El Sauzal e La Matanza e il numero totale supera le tremila persone.

L’ordine di reclusione è mantenuto nel centro urbano di La Esperanza, a El Rosario

Di prima mattina vengono incorporate 17 risorse aeree, comprese quelle di coordinamento

Il presidente delle Isole Canarie, Fernando Clavijo, ha sottolineato stasera che l’incendio ha continuato ad avanzare ed è fuori controllo in quanto è molto difficile portare a termine i lavori di estinzione, a causa dell’orografia, del tempo e del fumo, che ha ha causato problemi di visibilità per i media aerei, nonostante il magnifico lavoro delle persone coinvolte e l’incorporazione di più media. Clavijo ha aggiunto che la priorità principale continua ad essere quella di proteggere le persone e poi i beni materiali e le montagne.

La superficie dell’incendio ha raggiunto 3.273 ettari entro un perimetro di 40 chilometri alle 20:00 di oggi, che copre i comuni di Arafo, Candelaria, El Rosario, La Orotava, Santa Úrsula, La Victoria, El Sauzal e Tacoronte, interessando la massa forestale (pineta), principalmente nel monte di La Esperanza e nella corona forestale.

Secondo il capo tecnico del Cabildo del Cabildo, Pedro Martínez, il fuoco si sposta con il vento dalla componente ovest verso l’area metropolitana, con pavimentazioni e piccoli tentativi, che ha condizionato l’azione delle persone coinvolte, che è principalmente difensiva, in attesa per questo il fuoco arriva con minore intensità e può attaccare.

L’evoluzione dell’incendio ha costretto la direzione del Piano INFOCA a ordinare nuove evacuazioni nel pomeriggio, in particolare a El Pinalete, Galván, Las Vigas e Los Ramos, ad Arafo; il quartiere di Pino Alto, nel comune di La Orotava; il quartiere di Baboseras Altas, Camino el Pozo, Lomo la Piedra a Calderetas (da via San Cristóbal alla collina) e La Vica, a El Sauzal; così come i quartieri di La Vica e El Pirul a La Matanza.

In totale sono più di 3.000 le persone evacuate e 3.820 rimangono confinate dal nucleo di La Esperanza, a El Rosario, secondo il censimento. Per servire la popolazione sfollata sono stati allestiti rifugi a El Rosario, La Orotava, Candelaria, El Sauzal e La Matanza, dove vivono più di un centinaio di vicini e alcuni animali domestici.

In questo senso, la presidente del Cabildo, Rosa Dávila ha aggiunto che la cittadinanza deve sapere che le case sgomberate sono sorvegliate dalle forze e dagli organi di sicurezza, oltre che difese mediante estinzione. Allo stesso modo, il ministro della previdenza sociale, Candelaria Delgado, ha indicato che in tutti i rifugi ci sono squadre psicosociali per prendersi cura delle persone colpite.

Nella notte successiva interverranno nel dispositivo di estinzione 226 militari, supportati da un centinaio dal dispositivo di sicurezza e 40 dalla logistica.

Di prima mattina saranno accorpate le 17 risorse aeree, comprese quelle di coordinamento e 260 combattenti a terra.

A partire dalle 18:00, tutti gli accessi al Parco Nazionale del Teide sono stati interrotti per motivi di sicurezza e operatività delle risorse intervenute e viene mantenuto il divieto di accesso alla montagna.

L’indice di qualità dell’aria nei comuni di Güímar, Arafo, Candelaria ed El Rosario continua ad essere sfavorevole a causa del fumo generato dall’incendio, che è costituito da una miscela di gas e piccole particelle provenienti dalla combustione di vegetazione e altri materiali. In questo senso, vengono mantenute le raccomandazioni alla popolazione per proteggere le persone vulnerabili e i gruppi a rischio, come evitare di stare all’aperto, chiudere porte e finestre e utilizzare mascherine FFP2.

Per una maggiore operatività, ci sono tre Posti di Comando Avanzati, il principale del Governo ad Arafo e gli altri a El Rosario e La Orotava.

Fonte Governo di Canaria


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