Lomo Negro una città illegale che cresce ai bordi del Fraile


Lomo Negro: La sfida dell’urbanizzazione illegale nel cuore di Tenerife

Lomo Negro, situato nell’isola di Tenerife ai bordi del Fraile, è un’area che negli ultimi anni ha visto una crescita incontrollata nonostante la sua classificazione come zona di protezione agricola. Questa terra, che non ha uno sceriffo a controllarla, è diventata il centro di uno sviluppo presumibilmente illegale, con la presenza di abitazioni fisse e mobili, un negozio di ferramenta e persino un’area per le feste. Nonostante la sua posizione e la normativa vigente che proibisce l’utilizzo residenziale del terreno, la comunità di Lomo Negro aspira a una legalizzazione che si prospetta complicata.

La crescita di questa città abusiva è stata resa possibile tramite una suddivisione dei terreni in lotti di 10.000 metri quadrati, il massimo consentito dalla legge, e tramite la condivisione della proprietà tra gli acquirenti. Questo modus operandi ha portato all’edificazione di abitazioni in una zona che non può essere utilizzata a tal scopo, sollevando interrogativi sulla possibilità di legalizzazione. Inoltre, Lomo Negro è al centro di un’indagine giudiziaria dopo una denuncia presentata dall’Agenzia delle Canarie per la Protezione dell’Ambiente Naturale (Acpmn), su richiesta del Comune di Arona, in relazione alle violazioni che superano il limite del diritto penale.

La situazione di Lomo Negro solleva interrogativi sia riguardo alla sua ubicazione e classificazione del terreno, sia riguardo alla legalizzazione di ciò che è stato costruito illegalmente. La prescrizione delle infrazioni, il Piano Generale o l’intervento della Procura sono solo alcune delle questioni che potrebbero determinare il futuro della comunità. Attualmente, il Dipartimento per la Transizione Ecologica ha inviato il caso al pubblico ministero, indicando che la legalizzazione non sarà possibile per coloro che hanno edificato su terreni con queste caratteristiche.

Il direttore esecutivo ad interim dell’Acpmn, Ángel Rafael Fariña, ha evidenziato che sono stati aperti procedimenti penali contro molti dei proprietari che hanno costruito o installato le loro case in questa zona, sottolineando che coloro che costruiscono senza licenza potrebbero affrontare reclusione fino a quattro anni per un reato contro l’assetto territoriale. L’Agenzia ha anche chiarito che il territorio di Lomo Negro non potrà essere riclassificato come urbano per almeno 20 anni, in base alla Legge fondiaria delle Canarie.

Nell’ultimo periodo elettorale, diverse formazioni politiche hanno promesso di affrontare il problema di Lomo Negro e trovare una soluzione praticabile. Tuttavia, gli esperti ritengono che la questione sia estremamente complicata. Sarà una delle sfide più complesse che la nuova sindaca di Arona, Fátima Lemes, dovrà affrontare, avendo nella sua squadra un ex sindaco di More per Arona, Luis García, che durante il suo mandato non è riuscito a porre fine a questa situazione che ora minaccia decine di residenti.

Oltre all’occupazione di terreni agricoli destinati alla protezione, la lottizzazione, la costruzione e l’installazione di abitazioni causano notevoli danni all’ambiente, tra cui lo scarico nel sottosuolo, la distruzione della flora autoctona e la mancanza di servizi di base.

La situazione di Lomo Negro rappresenta una sfida complessa e delicata che richiede una soluzione equilibrata tra il rispetto dell’ambiente e dei regolamenti e la tutela degli interessi delle persone coinvolte. Sarà necessario un impegno congiunto delle autorità locali, delle organizzazioni ambientaliste e dei residenti stessi per trovare una soluzione sostenibile e legale per questa comunità in crescita.


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