Sesso educare prima di proibire la nuova strategia educativa


Sesso educare prima di proibire la nuova strategia educativa

Educare prima di proibire: la strategia delle Isole Canarie per affrontare il consumo precoce di pornografia tra i minori

Le Isole Canarie si trovano oggi ad affrontare una sfida educativa urgente e complessa: fornire ai giovani strumenti adeguati per comprendere e gestire la sessualità in un mondo sempre più permeato da contenuti digitali, inclusi quelli pornografici. Con l’obiettivo di rompere i tabù, prevenire l’esposizione precoce alla pornografia e promuovere un’educazione affettivo-sessuale inclusiva, il Parlamento delle Canarie ha approvato una Proposta Non Legislativa (PNL) che sollecita il Governo regionale a sviluppare una strategia globale, integrata e strutturata.

Un nuovo approccio educativo e preventivo

La proposta, promossa dalla deputata Cristina Calero, è stata accolta favorevolmente dalla quasi totalità dei gruppi parlamentari, ad eccezione di Vox..

La mozione approvata prevede una strategia educativa su base permanente e finanziariamente sostenibile, articolata su più livelli:

  • Formazione sistematica di insegnanti, famiglie e personale socioeducativo;
  • Integrazione dei contenuti nei piani di tutorato scolastico;
  • Sviluppo di risorse didattiche specifiche per l’ambito affettivo-sessuale;
  • Campagne di sensibilizzazione tarate sul linguaggio giovanile e adattate all’ambiente digitale, dove avviene la maggior parte dell’esposizione alla pornografia.

Il contesto: dati allarmanti sul consumo precoce

Secondo la guida Andrea redatta da APLEC Inclusion plus Equality, il primo contatto con contenuti pornografici avviene in media intorno agli 8 anni, mentre un consumo regolare si registra già dai 12 anni. Il documento, destinato a educatori e famiglie, sottolinea come l’assenza di una guida educativa strutturata favorisca una percezione distorta delle relazioni interpersonali e sessuali. Il consumo non mediato di pornografia può consolidare modelli disfunzionali, normalizzare la violenza sessuale e rafforzare stereotipi sessisti.

Il rapporto rivela inoltre che:

  • Quasi il 50% dei minori consuma pornografia con contenuti violenti;
  • Oltre il 70% dei fruitori adolescenti è di sesso maschile;
  • Esiste una correlazione crescente tra consumo di pornografia e banalizzazione della prostituzione, disparità di genere e atteggiamenti aggressivi nelle relazioni.

Il punto di vista degli insegnanti

Gerardo Ramírez, portavoce del Sindacato dei Lavoratori dell’Istruzione delle Canarie (STEC-IC), ha accolto positivamente l’iniziativa, definendola un importante passo avanti nella prevenzione delle disuguaglianze, della violenza di genere e dei problemi di salute mentale legati alla sessualità mal compresa.

Ramírez sottolinea l’importanza dell’intervento precoce in ambito scolastico:

“Molte dinamiche abusive e violente che emergono in età adulta si radicano durante l’infanzia. Agire fin dalla scuola è fondamentale”.

Il sindacato raccomanda inoltre di coinvolgere direttamente organizzazioni con comprovata esperienza, come Harimaguada e Algarabía, che da anni operano nel campo dell’educazione affettivo-sessuale nelle scuole, spesso senza il necessario supporto istituzionale. Secondo Ramírez, questi gruppi dovrebbero diventare parte integrante della futura strategia regionale.

Formazione strutturata e risorse adeguate

Nonostante la presenza, in alcune scuole, di corsi e animatori comunitari, il sindacato ritiene che le risorse attualmente disponibili siano del tutto insufficienti rispetto alla portata del fenomeno. L’educazione sessuale, afferma Ramírez, non può essere lasciata alla sola buona volontà dei singoli docenti o educatori: servono strutture, competenze e finanziamenti adeguati.

La formazione del personale scolastico dovrebbe:

  • Avvenire durante l’orario di lavoro, per essere realmente accessibile;
  • Svolgersi in presenza, all’interno degli istituti scolastici;
  • Essere affidata a specialisti formati sul campo, con approcci aggiornati e coerenti con il contesto culturale e sociale degli studenti.

Pornografia e minori: un dialogo necessario

Un nodo centrale del dibattito riguarda l’opportunità di affrontare direttamente il tema della pornografia in classe. Secondo Ramírez, evitare l’argomento non è una soluzione:

“La pornografia, nella sua forma dominante, oggettifica le donne, trasmette modelli di violenza e alimenta concezioni distorte delle emozioni. Occorre de-costruire questa narrativa attraverso l’educazione al rispetto, alla complicità e al consenso”.

Il ruolo cruciale delle famiglie

La strategia educativa delineata attribuisce un ruolo chiave alle famiglie, considerate attori fondamentali nel processo formativo. I genitori sono invitati non solo a vigilare sull’uso dei dispositivi elettronici, ma anche a rafforzare a casa gli stessi valori promossi a scuola.

“I bambini trascorrono molte più ore fuori dall’aula che dentro. L’intervento educativo deve essere corale. Come recita un proverbio africano: ci vuole un intero villaggio per crescere un bambino. E quel villaggio comprende anche gli insegnanti e le famiglie”, conclude Ramírez.

Questa iniziativa segna un punto di svolta nel modo in cui le istituzioni delle Canarie intendono affrontare l’educazione sessuale e la prevenzione della pornografia nei contesti giovanili. Scommettere sulla formazione, sul dialogo e sulla prevenzione anziché sul silenzio e sulla proibizione rappresenta una scelta strategica e culturale che guarda al futuro con responsabilità e visione educativa.

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